Se la colpa è di tutti, la colpa è del sistema

Di Falaghiste

foto da Il Mattino

Insopportabile l’odioso turbine mass-mediatico sulla tragedia di Casamicciola. Per rispetto alle vittime sarebbe meglio tacere, perché tra un po’ non ne parlerà più nessuno e i parenti dei morti si sentiranno ancora peggio: oltre il lutto subiranno anche la beffa. E tutto proseguirà per anni nelle aule dei tribunali. Ogni tanto uscirà qualche notizia sul procedere dell’iter giudiziario, fra maree di incartamenti, ricorsi e sentenze di primo, secondo e terzo grado. Alla fine qualcuno pagherà, forse, ma non il responsabile, che continuerà a fare vittime da nord a sud dello stivale, intangibile, anonimo, sempre più cinico e micidiale. Inutile scagliarsi sull’abusivismo, discutere di abusivismo di necessità o di speculazione, esso è solo la parte visibile dell’abuso legalizzato del territorio. Inutile parlare di burocrazia, questo moloc imperscrutabile colpevole di tutto; perché, la -tanto odiata-, quando vuole e fa comodo sa essere molto efficiente e a volte spietata. Il nemico è il -sistema-, fatto di padroni che pensano solo ai propri affari, fatto di politici burocrati che pensano solo a far carriera e dalla massa passiva di persone comuni che tirano a campà, fino a che non cade loro la montagna sulla testa. Se a tutto ciò aggiungiamo il grottesco Salvini, con il -suo- ponte sullo stretto di Messina, possiamo realizzare che siamo oltre il punto di non ritorno: o si cambia il meccanismo alle radici o non ce n’è più per nessuno. Covare l’illusione che ciò sia possibile tramite elezioni è il sogno degli ignavi, di coloro i quali non hanno il coraggio di metterci la faccia o se ne fregano proprio. Ma il tempo stringe e la storia, come sempre, dividerà il grano dalla crusca: rivoluzione socialista o catastrofe ambientale.   

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