Le “sardine” sono come le nuvole

Di falaghiste

Come le nuvole i movimenti vanno, vengono e mai rimangono. E così sarà per il movimento delle sardine, esploso come un temporale il giorno dell’arrivo di Salvini a Bologna. Eppure gli intellettuali progressisti del pensiero debole, che teorizzarono la fine delle ideologie l’indomani della caduta del muro di Berlino, stanno mettendo a dura prova se stessi per trovare in questo movimento qualcosa su cui ricostruire una qualche sinistra credibile. In effetti “Senza, bandiere, senza programma, senza classe, senza slogan e soprattutto senza partito”, sembrerebbe veramente la formula ideale per rappresentare ciò che non c’è. Splendida idea il vuoto che rappresenta se stesso; che si oppone, come l’antimateria alla materia, alla materialità esondante di Salvini. Lo scopo, l’obiettivo, il fine? Non contano, anzi, se in qualche modo emergessero sarebbe la fine, perché il vuoto se viene riempito diventa un pieno… e sarebbeun casino di opinioni, idee e convinzioni diverse. Sarebbe politica insomma e questa, per il momento, non ci deve entrare, dato il vuoto è la condizione ideale per la crescita di questo strano movimento. Strano come tutti i movimenti del resto, che, in quanto tali fotografano l’attimo, esprimono una pulsione più o meno diffusa. Ecco queste “sardine” rispondono al bisogno di contare qualcosa, di opporsi al degrado, alla decadenza, alla volgarità, senza sapere come farlo. Al punto in cui siamo verrebbe da dire: meglio che niente! Però è davvero poco, sempre che gatta non ci covi; perché la “rete” ci appare senza capi né code, ma un pilota c’è sempre.

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