FASCISTI CAROGNE RITORNATE NELLE FOGNE…

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Anche quest’anno i ratti di fogna neri hanno sfilato per le vie di Predappio cantando slogan del ventennio e facendo il saluto romano in ricorrenza della marcia su Roma con tappa presso la tomba del dittatore fascista a cui la città diede i natali.
Il sindaco di Predappio Frassineti era in piazza vicino alle forze dell’ordine, a osservare a debita distanza la sfilata delle camicie nere.
Non ci stupisce affatto che non sia infastidito (o lo sia solo a parole) che questi ratti neri sfilino indisturbati nella sua città: l’estate scorsa di fatto difese i negozianti dei souvenir fascisti, dicendo a chi lo criticava che erano” polemiche sterili” e che se fossero stati fuorilegge sarebbero stati chiusi.

Ancora una volta il sindaco (come i suoi predecessori di centrosinistra) non sembra avere voglia di sganciarsi dal fascismo (si limita a dire la città lo subisce), anzi tira dritto, recuperando la casa natale di Mussolini per farci mostre sul fascismo in odore di nostalgia. Per rompere con il fascismo e conservare allo stesso tempo la storia bastava poco, perché non farci un museo della Resistenza? No, preferisce atteggiarsi da paladino dell’architettura razionalista, esaltando quelle “cubature”che fecero  da cornice agli orrori del fascismo.
Il sindaco dichiara: “A settant’anni dalla morte di Mussolini credo che i tempi siano maturi, perché si facciano i conti con quel periodo storico”. Fare i conti significa ricordare tutti gli orrori perpetrati dai fascisti nel nostro territorio e non solo. Fare i conti non significa mettere tutti sullo stesso piano. Spostare il discorso sul piano culturale e architettonico (svincolando cultura e architettura dalla loro funzione repressiva) , senza coltivare e recuperare la memoria, non serve a “superare” questo periodo storico che grazie anche alla maggioranza silenziosa complice dei fascisti ha prodotto morte, distruzione, deportazione e repressione.

Come Partito Comunista dei Lavoratori, vogliamo ricordare al sindaco Frassineti che il fascismo non è mai stato sconfitto, ha continuato a esistere negli apparati statali (con la maggioranza di questori e prefetti fascisti rimasti al proprio posto anche dopo la Liberazione), nella repressione degli antifascisti, nell’indifferenza con cui vengono lasciati i fascisti a sfilare nella propria città, con nuove forme di fascismo verde e a stelle, con la cronaca di tutti i giorni fatta di accoltellamenti e le percosse ad antifascisti, minoranze, gay, immigrati, sedi CGIL bruciate … Se il sindaco non vuole o fa finta di non accorgersi del fascismo che passa sotto il suo naso, almeno abbia la decenza di rinunciare alla tessera dell’ANPI che a quanto pare porta ancora in tasca.

Il fascismo non è un’architettura, un’opinione, una cultura, non è un’eredità da recuperare. È un crimine orrendo che non va tollerato in alcuna forma. Chi tollera e chiude un occhio è colpevole quanto chi sfila in camicia nera.

Noi rivendichiamo il valore della Resistenza, l’unico che vada veramente coltivato e preservato, e abbiamo ben viva la memoria di tutti coloro che dettero la vita per farla finita con i fascisti e i padroni e contro quella maggioranza silenziosa che ha permesso che si affermasse.

Ora e sempre RESISTENZA.

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