TROPPO TARDI, TROPPO POCO – SOLO UNA LOTTA DECISA E COMPATTA SALVERÀ I LAVORATORI DELLA CISA

Lo sciopero a staffetta di questi giorni non era da fare adesso. Era da fare tre mesi fa quando, all’indomani della manifestazione con Landini, la lotta è morta sul nascere. L’azienda ha sempre mantenuto saldo il suo proposito di licenziare la metà dei lavoratori, con qualche grottesca apertura su una trentina di “fortunati” da ricollocare.
Il sindacato, invece di prevedere forme di lotta e aiutare i lavoratori nella necessaria escalation di scontro, non fa altro che blaterare di incentivi all’esodo. Dando i lavoratori già per spacciati. Vendendo il posto di lavoro di 238 persone per 30 denari (dodici mensilità o, bontà dell’azienda, qualcosa in più).

E i lavoratori della CISA, se non sterzano bruscamente, spacciati lo sono di sicuro. All’incontro del 22 settembre l’azienda avrà già in mano la lettera per l’apertura della procedura di mobilità, puntata alla tempia dei lavoratori. A questo stallo si è giunti grazie all’assoluta passività del sindacato e dei lavoratori stessi. Inutile girarci intorno.
L’azienda sta bluffando per estorcere incentivi pubblici? Difficile da dire. Quello che è certo è che in questa messa in scena, l’unico attore che ci guadagna, in un modo o nell’altro, è proprio l’azienda. E gli unici a perderci sono i lavoratori.
Quindi? Non c’è più niente da fare? No. L’unica soluzione è convocare un’ASSEMBLEA PUBBLICA E AUTODETERMINATA DEI LAVORATORI, in cui discutere delle iniziative di lotta da intraprendere davanti all’atteggiamento aggressivo e strafottente della proprietà (come chiamare altrimenti l’aggiunta di 10 unità a fronte del licenziamento di centinaia di persone?) e davanti alla passività dei burocrati sindacali.
La mobilitazione deve essere compatta e di massa. Non bisogna farsi illusioni. Anche i “fortunati” lavoratori CISA che rimarranno a lavorare vedranno peggiorare inesorabilmente le proprie condizioni quotidiane di lavoro. Quando l’azienda piega i lavoratori una volta, continuerà a farlo sempre, anche sulla pelle di chi rimane. Per questo invitiamo i lavoratori della CISA a intraprendere un percorso di lotta COMPATTA e DI MASSA, e il primo passo deve essere la determinazione di iniziative AUTONOME, svincolate da un sindacato che fino adesso, cercando la trattativa a ogni costo ed evitando costantemente lo scontro, non ha certamente fatto i migliori interessi degli operai.
NESSUN LICENZIAMENTO, MANTENIMENTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI, NESSUNA DELOCALIZZAZIONE
Questi sono gli obiettivi che si devono prefiggere i lavoratori CISA, e il mezzo per ottenerli è solo la LOTTA:
SCIOPERO A OLTRANZA, PRESIDIO PERMANENTE, BLOCCO DELLE MERCI
Ogni altra strada è perdente in partenza: lavoratori CISA, avete già perso troppo tempo. Guardate la OMSA, guardate le altre vertenze del territorio, chi si arrende viene lasciato a casa. La proprietà vi concederà qualcosa solo se ha paura di perdere tutto. Siete 524, se vi mettete in moto siete una forza a cui l’azienda non può che cedere.

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