Cari compagni/e, l’articolo di Filippo Florini sull’esito delle elezioni argentine disinforma
sulla natura del Frente de Isquierda (Fit) e del suo straordinario risultato. Il Fit non è affatto
una generica «sinistra di base». E’ una coalizione di tre partiti rivoluzionari trotskisti: il
Partido Obrero, sezione argentina del Coordinamento per la Rifondazione della Quarta In
nternazionale (Crqi), il Partido de los trabaiadores socialistas (Pts), e Isquierda socialista (Is).
Il loro programma comune riconduce tutte
le rivendicazioni sociali alla prospettiva
centrale della rivoluzione socialista e del
potere dei lavoratori. «Vamos a vencer,
obreros al poder» è lo slogan centrale
della loro campagna di massa. Il 5,8% dei
voti (1.400.000) sono andati a questo
Su questo programma tre deputati rivoluzionari sono entrati per la prima volta in
Parlamento, dalle circoscrizioni di Buenos Aire ( 500.000 voti), Mendoza ( 14% ), Salta
( 19%). Questo risultato- definito «storico» per la sinistra argentina persino dal principale giornale borghese (La Nation)- corrisponde al crescente successo dei trotskisti nelle elezioni sindacali di importanti fabbriche (Craft, Pepsi Cola…). A significare che un’avanguardia di massa della classe operaia argentina vede oggi nel polo rivoluzionario troskista il proprio riferimento.
E’ un fatto, che ha il diritto di essere conosciuto come tale: tanto più in Italia, dove gli stessi gruppi dirigenti della sinistra cosiddetta «radicale», che hanno distrutto i propri partiti nel nome dei ministeri, ci hanno spiegato per decenni che il leninismo è roba da «archivio».
Il PCL, sezione italiana del Crqi, trae dal successo straordinario del troskismo coerente in
Argentina, una ragione in più per sviluppare in Italia, contro corrente, il partito rivoluzionario
dei lavoratori. Sulla base dello stesso programma dei nostri compagni argentini: «Obreros
al poder».
Marco Ferrando – Partito Comunista dei Lavoratori