Stalinismo a 5 stelle

di Belva Se pensavate che lo stalinismo più crudo fosse in declino nel nostro paese, e che lo sostenessero solo mini-partiti come il Pci-ml di Domenico Savio (di fatto attivo solo in parte della provincia di Napoli), ebbene, vi sbagliavate.
Pare che il Movimento 5 Stelle (M5S, i grillini per intenderci, che vengono dati dai sondaggi tra il 4% e il 7% a livello nazionale) abbia scoperto finalmente la sua vera vena burocratica: il consigliere regionale dell’Emilia-Romagna Andrea De Franceschi ha subìto negli ultimi giorni un azione di mobbing tale da parte dei suoi “compagni” di partito (quando dici che ti presenterai da solo alle elezioni nazionali in lista unica, sei un partito) da vedersi costretto a dimettersi dalla sua carica e a prendersi “una pausa di riflessione” prima di poter ricominciare l’attività politica col M5S.
Ma perchè De Franceschi è stato attaccato così duramente e così viscidamente (niente voti, niente assemblee, niente dialettica, solo insulti e prepotenza)?Semplice, aveva osato andare contro la linea ufficiale del suo partito: il poveraccio ha firmato un appello a favore di un intervento pubblico per salvare l’Unità, giornale che vende molte copie appunto nella nostra regione. Aldilà di cosa possiamo pensare, da comunisti, di quest’azione, appare chiaro che è stato di fatto espulso dall’M5S un suo membro solo perchè non ha condiviso nei fatti un punto del programma politico – ancora in fase di definizione, oltretutto – del partito.

Il bello è che, proprio come nel periodo più buio della dittatura di Stalin, per costringere De Franceschi ad allontanarsi è bastato l’intervento di alcuni membri del forum (legato al blog di Beppe Grillo) e del Grande Capo in persona, Beppe Grillo il quale, a differenza di Stalin, non è nemmeno segretario del M5S e non ricopre alcuna carica, se non quella di “testimonial” del partito – un testimonial molto importante però, visto che gestisce, insieme all’azienda Casalleggio Associati, il forum su cui si appoggia il movimento.

E se i grillini avevano fatto della propria superiorità morale una carta da giocare contro i partiti tradizionali, ora scoprono che la loro intransigenza legalitaria – molto piccoloborghese e con tante affinità con quella rozza etica protestante che anima la destra dei paesi anglofoni– li porta a espellere uno dei membri più in vista del partito perchè si era espresso diversamente dalla maggioranza su una questione più che accessoria – i finanziamenti ai giornali politici.

E come dovremmo chiamare questa tendenza a sopprimere il frazionismo interno ancora prima che nasca, se non col nome di stalinismo? Chi aveva dei dubbi sull’ottusità dei membri del Movimento 5 Stelle, ora può dormire sonni tranquilli. P. S. Come gli stalinisti del partito comunista russo stanno già accordandosi con Putin, il M5S, cioè Grillo, sta cercando di legittimarsi legittimando il governo del prof. Monti, flagello dei lavoratori: cosa non si farebbe pur di ottenere una dozzina di scranni alla Camera…  

Leggi anche: Grillo si scopre al fianco degli evasori fiscali

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2 risposte

  1. Giacomo Turci ha detto:

    Ecco il commento di un consigliere comunale di Modena militante del M5S, Vittorio Ballestrazzi, a seguito dell'espulsione di Defranceschi:

    Grillo scrive una cosa e ne fa un altra. Nel mio caso mi ha sbattuto fuori perchè ho detto che in Emilia Romagna ha calpestato il principio fondante di “uno vale uno” per le elezioni regionali. Il programma elettorale che seguivo e seguo riga per riga in questo caso non valeva? Grillo sa benissimo che il partito perchè il m5s è un partito, lui lo governa con metodi duceschi. Quindi lui vuole fare come gli altri ducetti, è convinto che è l'unico che può salvare l'Italia. Dicevano così anche Bossi, Berlusconi, Craxi etc. Questa è la concezione della dittatura infatti non c'è democrazia nel partito m5s se no io sarei ancora dentro e in consiglio regionale ci sarebbe Sandra Poppi eletta con le preferenze vere al posto di Favia nel collegio di Modena. Ma Grillo ammette solo replicanti infatti Favia, io non lo avevo capito subito e dovevo capirlo perchè l'aveva imposto lui come candidato, è il sig. Copia e Incolla per 35.000 euro netti all'anno per 5 sicuri e forse anche 10 se gli emiliani non si svegliano. Io ci metterò 25 anni per non arrivare alla stessa cifra.

    Come volevasi dimostrare.

  2. Giacomo Turci ha detto:

    Aggiornamento
    Il M5S ha convocato una riunione stampa in cui ufficialmente il partito ammette di aver passato un momento di dialettica più serrata, ma il consigliere regionale bolognese Giovanni Favia ha ribadito che dentro il M5S non ci sono correnti, e che non ce ne possono essere (ognuno può commentare da sè una mentalità del genere).
    Probabilmente si sono accorti che una purga così ingiustificata e stupida non avrebbe fatto che far perdere loro punti nei sondaggi (anche il M5S segue ora i sondaggi giorno per giorno, figuriamoci se si smarcano da queste logiche di induzione al voto): dunque, il consigliere Defranceschi è stato ripristinato nella sua carica di consigliere regionale e membro del M5S.

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