Lettere da lontano

I primi di febbraio di quest’anno due nostri compagni sono partiti per il sud america, da allora i contatti sono settimanali. A fine aprile ho chiesto a loro alcune impressioni. Passata la farsa elettorale, pubblico l’intervista rilasciata da Bals il 4 maggio 2009. Checco che ha già scritto un primo dettagliato articolo di approfondimento mi ha invitato a non pubblicarlo, perchè aspetta di scrivere anche la parte relativa alla loro esperienza in Argentina.
A voi tutti buona lettura, ai due compañeros invece un saluto a pugno chiuso e se fate in tempo ci si vede a L’Aquila! Seguimos en combate!

Bals: …Per quanto riguarda il g8, ho sentito che quella iena di Berlusconi l’ha spostato in Abruzzo: pensi che lo faranno in giugno o in luglio? Perche’ se si apre dopo il 10 di luglio dovremmo riuscire a beccarcelo anche noi.
A proposito dell’intervista, mi sembra indispensabile premettere che non siamo andati “a caccia di manifestazioni” o altro, però certamente abbiamo girato tanto e toccato diverse citta’ e villaggi rurali, posti turistici ed altri sperduti, insomma ci siamo fatti un’idea su come si presenta questo paese, ma resta comunque un’impressione non “scientifica” quella che ti scrivo (poli sta provvedendo a fare altrettanto per conto proprio).

1-Qual è stato fino ad ora il vostro itinerario?

Fino ad ora il nostro itinerario (a partire dal 10 febbraio) ha incluso Rio do Janeiro, Itaunas (Espirito Santo), Salvador do Bahia (Bahia, capitale), Porto Seguro (Bahia), Lençois (Bahia), Sitio do Conde (Bahia), Maceio’ (Alagoas, capitale), Praia da Pipa (Rio Grande do Norte), Natal (Rio Grande do Norte, capitale), Canoa Quebrada (Ceara’), Fortaleza (Ceara’, capitale), Ubajara (Ceara’), Jericoacoara (Ceara’), Parnaiba (Piaui), parco nazionale di Lençois Maranhenses (Maranhao), Sao Luis (Maranhao, capitale), Algodoal (Para’), Belem (Para’, capitale). Oggi e’ il 4 maggio.

2-Conoscendovi sono sicuro che avete evitato accuratamente i luoghi più turistici privilegiando le “periferie” e le mete meno “battutute” dal turismo. Avete avuto dei problemi?
Come ti dicevo poc’anzi, abbiamo soggiornato sia in localita’ turistiche come Rio do Janeiro o Porto Seguro, sia in sperdute isolette nell’oceano senza strade asfaltate ne’ macchine ne’ motori, raggiungibili solo con barche di pescatori. Problemi veramente grossi non ci sono finora capitati (toccatina..) ma sicuramente siamo stati anche aiutati dalla sorte, penso per esempio a quando Poli si e’ avventurato con la sua tipa in un quartiere periferico di Porto Seguro (per giunta lo stesso dove la ragazza vive) e contrariamente al nome rassicurante di questa localita’ e’ stato atterrato da dietro da 5 tipi (senza alcun apparente motivo); fortunatamente e’ riuscito a scappare e a distanziarli, giungendo a un posto di polizia (gli sbirri gli hanno poi fatto chiaramente comprendere che quello non era un quartiere per gringos, parola che usano indistintamente per tutti i turisti). Mi viene anche in mente l’avventura di Maceio’: qua una notte mentre stavamo raggiungendo a piedi un locale,
siamo stati avvicinati da un losco individuo e 2 pattuglie di poliziotti sono passate proprio in quell’istante, hanno evidentemente riconosciuto il personaggio, sono scesi in branco pistole impugnate, ci hanno intimato di mettere le mani in alto, perquisizione accurata (a noi non trovano nulla, al tipo un coltellaccio di 15 cm infilato nel costume). Anche stavolta ci fanno capire che non era una zona per noi e che saremmo stati con certezza rapinati da quel ragazzo, cosa che peraltro ci ha confermato un bambino di strada conosciuto poco prima che aveva fatto appena in tempo ad avvertirci di andarcene da li’ perche’ si stava avvicinando un ladron, come li chiamano qua.

3-Sul Brasile ci sono tanti luoghi comuni che non sto ad elencarvi, volete smentirne qualcuno?
I luoghi comuni sul Brasile a cui penso io sono la corruzione della polizia di ogni ordine e grado, e questo e’ risaputo e confermato da tutti qua, nessuno paga una multa (passano il 10 per cento dell’importo alla pattuglia) o per esempio se vieni fermato con dei quantitativi di droga, anche in questo caso te la cavi passando una propina agli uomini in blu. Occorre anche prestare attenzione alle loro mosse se ti perquisiscono, perche’ possono essi stessi infilarti in tasca o nella valigia del fumo per poi pretendere in cambio del denaro (non sono le malelingue a dirlo, e’ scritto nero su bianco sulla Lonely Planet, una delle guide turistiche piu’ rinomate al mondo).
Anche lo stereotipo sul Brasile violento e’ abbastanza veritiero, in particolare nei grandi agglomerati urbani, dove la miseria e’ piu’ evidente e estrema: le favelas, presenti praticamente in tutte le citta’, non solo a Rio o San Paolo come siamo portati a credere (basti pensare che la piu’ grande baraccopoli brasiliana si trova a Fortaleza), sono una zona off-limit per la legge dello stato e lo stato non si cura minimamente di chi ci abita (e non sono solo gli spacciatori a risiedervi, ma anche tanti lavoratori, visto che qua molti prendono la paga minima, compresi i professori della scuola pubblica, e lo stipendio minimo e’ poco piu’ di 500 reais, cioe’ circa 170-180 euro, coi quali e’ veramente dura arrivare alla fine del mese). Quando la polizia sbarca nella favelas, e’ solo per grosse operazioni extra-ordinarie contro i trafficanti, si fanno pochissimi scrupoli su chi ci abita e ogni volta si contano i morti anche tra i civili. Esistono anche dei corpi speciali come i BOPE (o
BOTE), addestrati per vere e proprie spedizioni di guerra: il loro compito e’ entrare nelle favelas ed eliminare i trafficanti, non arrestarli. Il loro simbolo e’ un teschio con due revolver incrociati ed hanno un motto terrificante che praticamente dice che non spetta a loro giudicare i criminali ma a Dio e che loro si impegnano per velocizzare questa pratica. Anche questo e’ risaputo dalla gente comune, se lo chiedi in giro tutti lo sanno.

4-Qual è la situazione sociale che avete incontrato?
La situazione sociale che ho incontrato e’ quella di una grossa forbice, molto piu’ ampia di quella italiana, che divide il ricco dal povero. In poche parole, qua il ricco e’ veramente ricco e il povero e’ veramente povero. Fa impressione vedere nei centri urbani moderni palazzoni difesi da muri di cinta con filo spinato od elettrico, portieri armati e telecamere, e di fianco a quella stessa recinzione gruppi di diseredati dormire su pezzi di cartone, compresi tanti bambini di ogni eta’. Nei villaggi le cose vanno un po’ meglio grazie alle straordinarie ricchezze naturali, c’e’ acqua dolce dappertutto, animali liberi, la frutta cresce spontaneamente, insomma la gente vive magari con poco ma non muore di fame. Questo non vale per le regioni interne del Nordeste, colpite dalla siccita’, e difatti sono proprio i campesinos nordestini impoveriti che regolarmente vanno ad ingrossare le fila delle favelas nelle metropoli.

5-L’America Latina è da molti militanti rivoluzionari considerata una polveriera pronta ad esplodere, vi sembra realistica questa previsione rispetto alla vostra esperienza in Brasile?
Alla luce della mia esperienza di viaggio in Brasile, non mi sento di confermare questa ottimistica impressione di noi militanti occidentali sul Brasile. Qua tutti i partiti borghesi (PT incluso) fanno la compravendita dei voti (vedi spessissimo casette di argilla con l’antenna parabolica regalata dal politico di turno e la sua faccia che campeggia sulla parete della misera abitazione). Pochissimi si intendono e si interessano alla politica (almeno la gran parte delle persone da noi interpellate), tutti sono presissimi da cose frivole come il calcio o peggio la religione: e’ pieno di chiese battiste, evangeliche, avventiste, assemblee di Cristo, tutto il peggio dell’armamentario cristiano. Di quelle col pastore che grida con fervore dal palco le sue menate, mentre i fedeli piangono o strepitano come posseduti. Frequentissime le t-shirt sul Signore, Esercito di Cristo, tutte le automobili, camion, autobus, prodotti commerciali (!?) con scritte come “Gesu’ ti ama”, “Gesu’ e’ fedele” e
cazzate varie..questa cosa mi ha davvero stupito in negativo, se dici che sei ateo e non credi a nessuna divinita’ ti guardano come un pazzo. Va anche detto pero’ che la societa’ non e’ pero’ oscurantista e bacchettona come si pótrebbe pensare, vista la potenza di queste chiese: infatti e’ possibile scorgere nei bar o per strada moltissime coppie omosessuali che amoreggiano tranquillamente senza che nessuno si scandalizzi.
A differenza di quando sono stato in Messico, qua non mi sono mai imbattuto in un volantino politico, in un corteo, in una scritta sul muro, se non in qualche rarissimo caso. Il Brasile non mi sembra proprio una polveriera sull’orlo di esplodere.

6-Quali sono le organizzazioni politiche più radicate e com’è percepito Lula?
Sinceramente mi sembra che qua funzioni ancora come nell’Italia di fine Ottocento, quando mancavano i partiti di massa radicati sul territorio, mentre abbondavano i partiti di notabili che si attivano in previsione delle elezioni per accaparrarsi i voti popolari in cambio di piccoli favori. Ecco mi pare che qua la situazione politica sia molto simile a questa, vedo una scarsissima partecipazione alla politica attiva, figuriamoci a quella rivoluzionaria. Forse solo i Sem Terra possiedono una vera organizzazione e sono presenti in molte realta’ rurali, dove si fanno sentire nelle occupazioni delle terre dei latifondisti. Lula c’e’ chi lo odia o chi lo ama, ma ho incontrato una sola persona che lo contesta da sinistra.

7-Avete qualcosa da aggiungere?
Come nota finale, vorrei aggiungere che il Brasile non si presta secondo me a un viaggio di cultura politica (diciamo cosi’) mentre e’ una meta fantastica se non si ha questa pretesa, in quanto e’ pieno di bellezze naturali indescrivibili e la gente e’ generalmente veramente ospitale e gentile verso lo straniero, insomma lo consiglio caldamente a tutti, ma se si spera di venire a contatto con una realta’ pre-insurrezionale si potrebbe rimanere molto delusi!
Spero di essere stato esauriente, se hai altre domande sono/siamo a disposizione!
Boa viagem e boa sorte companheiros!

P.S Attualmente i due desaparecidos si trovano in Argentina a B.A. …e il 3 giugno il Bals in una e-mail ha scritto: tanto per cominciare ti informo che il giornale del PCO (Partido da Causa Operaria) si trovava anche in diverse edicole di San Paolo, la capitale industriale (solo in questo stato si produce il 60% del PIL brasiliano, insomma nella principale realta’ operaia sembriamo presenti).

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