Stop alla guerra di Erdogan!

La risposta del premier turco Erdogan alla bocciatura che le elezioni politiche del 7 giugno hanno inflitto a lui e al suo partito (AKP) è stata trascinare la Turchia in guerra, mettendo sullo stesso piano i macellai dell’IS (detto ISIS) e lo storico partito dei lavoratori kurdi, il PKK. Sfruttando l’attentato suicida di Suruç (32 morti e un centinaio di feriti fra i giovani turchi di sinistra filokurdi), ha infine messo in pratica il suo piano di guerra, del tutto sbilanciato contro i kurdi e con attacchi marginali all’IS. È la guerra personale di Erdogan, fatta per salvare la sua carriera politica. È la guerra dell’AKP, fatta per far sì che questo partito continui a restare al potere. I lavoratori in Turchia e in tutta Europa devono dire “basta!” a questo piano di guerra, che farebbe precipitare ancora di più la tragica situazione del Medio Oriente.

Avendo favorito l’IS per anni, avendogli permesso di usare il confine turco per il loro traffico di petrolio, armi, reclute, per ricoverare milizie ferite etc., avendo reso le città di confine roccaforti dell’IS, avendo quindi sostenuto questa e altre simili organizzazioni di pari passo con il Qatar e l’Arabia Saudita per anni, perché ora questo voltafaccia dell’AKP? Nessuno potrebbe rispondere: “Ovviamente per Suruç!”. Suruç è stata una reazione. È stato un avvertimento alla Turchia per l’offerta agli USA della base di Incirlik, a inizio luglio, offerta precedentemente rifiutata per quasi un anno. L’IS aveva anche un obbiettivo politico da attaccare. Ha attaccato i socialisti in solidarietà con Kobane, facendo capire l’intenzione di voler ricorrere a qualsiasi mezzo pur di soffocare il Rojava, e ricordando all’AKP la necessità dei suoi utili servigi.
Non è accettando l’egida degli Stati Uniti che si combatte la barbarie dell’IS. L’IS è la creatura, è il Frankenstein nato dall’odio suscitato nei musulmani dalla guerra del Golfo (1991), dalla guerra in Afghanistan (2001), dalla guerra in Iraq (2003) e dagli attacchi di Israele contro il Libano (2006) e quelli, ripetuti, contro la Striscia di Gaza (2008, 2012, 2014); così come dal fanatismo settario creato dalla guerra fra sunniti e sciiti provocata dagli USA durante l’invasione dell’Iraq. Le aggressioni degli USA hanno prima creato Al-Qaeda, e poi l’IS. Un domani creeranno altri e maggiori danni. Solamente i lavoratori, gli operai, i contadini, le popolazioni oppresse, le donne e i giovani della regione possono stabilire un clima di fratellanza nel Medio Oriente. Solo queste forze possono mettere fine all’imperialismo e al settarismo dei fanatici religiosi!

In Italia come in Turchia, mobilitiamoci in massa per fermare la guerra di Erdogan e dell’AKP! Questa guerra non è contro il terrorismo. Questa guerra è contro i kurdi e contro lo stesso popolo turco, che ha fatto capire che non vuole Erdogan e l’AKP al potere!

FERMARE I MASSACRI IN MEDIO ORIENTE E OGNI INTERVENTO IMPERIALISTA NELLA REGIONE! VIA GLI USA DAL MEDIO ORIENTE!

SOSTENERE LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO KURDO!

ROVESCIARE LE CLASSI DOMINANTI RESPONSABILI DI GUERRA E FAME IN MEDIO ORIENTE!

PER UNA FEDERAZIONE SOCIALISTA DEL MEDIO ORIENTE, LIBERA DALL’OPPRESSIONE RELIGIOSA E DA QUALSIASI PADRONE!

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