Lo sanno anche i gatti, ma la gente pare di no.
Di Rossosconclusionato
Giorni fa ho chiesto al mio gatto: ”Secondo te, chi sarà il nuovo segretario del PD?”.
Lui mi ha guardato di traverso, come fossi un deficiente: “Zingaretti, è ovvio! Con la faccia da Montalbano che tiene.”, mi ha risposto, essendo di origine napoletana.
…E Zingaretti ha vinto davvero, ampiamente, distanziando di molto gli altri candidati con le facce che non se le caga nessuno.
Il giorno dopo, tutto è cambiato. In alto i cuori, squillino le trombe e trombino i tromboni: la sinistra è risorta, scrivono su “Repubblica” i mastri pensatori democratici, a partire da E. Scalfari e S. Folli.
Dopo quasi un anno di: mea culpa, dove abbiamo sbagliato, forse bisognava prestare una maggiore attenzione ai poveri, magari bisognava fare qualcosa di sinistra; ecco che dalla masturbazione sono passati all’esaltazione: “Contrordine compagni! Tra non molto si torna al Governo”. Tipica psicologia bipolare, che però in questo caso si chiama propaganda politica. Secondo loro, infatti, prima la grande manifestazione antirazzista di Milano e poi finalmente un leader (Zingaretti), in grado di unificare tutte le anime della sinistra, frammentata e confusa, hanno segnato una svolta: ora si tratta di capitalizzare, cioè superare i 5Stellonzoli alle prossime elezioni europee.
Non mancava la nota folcloristica old fascion: sembra che la mamma degli Zingaretti si dichiari ancora comunista; sarebbe interessante domandarle cosa significhi per lei. E poi, non dimentichiamo il milione e ottocentomila votanti ai gazebo: “Una partecipazione popolare inaspettata, che testimonia il fatto che in Italia esiste una gran massa di persone alle quali non piace il populismo”.
Dopo questa colta immersione totale nel pensiero dem, ho chiuso il giornale e l’ho passato alla solita signora che lo puntava da un po’; poi, sono tornato a casa per commentare col gatto. Mi aspettava acciambellato sul tetto del garage, godendosi il sole di questa primavera anticipata e tenendo d’occhio il cane, anche lui acciambellato, ma davanti alla porta di ingresso.
Gli faccio, dopo avergli riferito: “Allora cosa ne pensi?”
“Prima i croccantini!”, mi risponde. ”Quelli buoni però!”.
Li mangia, poi mi guarda, anche stavolta come fossi un deficiente e mi chiede: “E del programma che dicono?”.
“Boh…Zingaretti, però, ha dichiarato che non fare la TAV è un crimine e che bisogna stare in Europa.”
“Ho capito! Io sono un gatto, mio babbo era un gatto, mio nonno pure lui era un gatto e tutti i miei antenati erano gatti come me…”
Detto questo se ne va, senza darmi il tempo di dire qualcosa; è criptico il mio gatto, quasi oracolare direi.