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Da sfruttato a sfruttato due volte: il nuovo schiavismo delle agenzie di somministrazione lavoro

L’esperienza di un lavoratore

di v. e f.


Da dove cominciamo?

Dopo anni di lavoro a tempo indeterminato, in cui avevo delle tutele (poche e ormai smantellate grazie anche alle politiche passive del sindacato), mi sono ritrovato prima disoccupato e poi in fila insieme a tanti altri alla ricerca di un lavoro.

Cosa è successo dopo?

Come molti nella mia situazione mi sono rivolto a una delle tante agenzie di somministrazione lavoro nel nostro territorio.

Dopo vari tentativi, domande, solleciti mi hanno proposto alcune settimane di prova in un’azienda: i turni erano massacranti, era necessario raggiungere un obiettivo minimo di produttività, infattibile nei primi tempi, soprattutto senza un’adeguata formazione. Il secondo giorno ho ricevuto lamentele sulla mia velocità senza aver avuto il tempo di imparare il lavoro. Avevo a disposizione una pausa di 15 minuti su un turno da otto ore.

Quali sono state le conseguenze di questo superlavoro?

Dopo poco tempo, a causa dei ritmi elevati, ho avuto una lesione a una mano, che sembra essere permanente.

In più io e gli altri lavoratori siamo sotto attacco continuo da parte dei responsabili: richiami, ricatti e pressioni. D’altra parte lavorare con questo tipo di contratto dà in mano al padrone e ai suoi sgherri tutti gli strumenti per sfruttare i lavoratori come desiderano, senza che questi possano organizzarsi e lottare, dato che sono e siamo costantemente sotto la spada di Damocle del licenziamento. E qui, secondo me, i lavoratori sbagliano.

In che senso?

È solo con l’unità di tutti i lavoratori e la formazione di una coscienza di classe che possiamo ribaltare questa situazione ed eliminare il precariato.

E la paga?

Con i tempi che corrono, fra vari aumenti generalizzati, della misera paga che percepisco (neanche mille euro), un bel po’ finisce nelle tasche dell’agenzia interinale grazie al contratto di somministrazione (di 3 mesi a termine), che sostanzialmente è un caporalato legalizzato.

Così mi sono ritrovato a dover arricchire due padroni al posto di uno, senza che nessuno di essi produca nulla. Io e tanti altri lavoratori in somministrazione siamo trattati esattamente come qualsiasi altra variabile del processo produttivo: siamo assunti, spremuti e licenziati come vogliono i padroni, senza la minima opposizione da parte di sindacati, partiti riformisti, partiti borghesi e pseudo-sinistra.

A chi si riferisce?

Mi riferisco a tutti i partiti che hanno governato in questi anni (centro-sinistra, centro-destra, Rifondazione compresa), ma anche a nuovi soggetti, ovvero il Movimento5Stelle, capitanato da Grillo-Casaleggio, non certo amici dei lavoratori.

E come è andata a finire?

Finito il contratto, mi sono rimesso in fila a cercare un nuovo lavoro, sapendo già che dovrò dare da mangiare a due padroni al posto di uno, almeno a fino a quando i lavoratori non si decideranno a lottare per un cambiamento che porti a una società più giusta per tutti gli sfruttati.

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