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Confermata la presenza di mercenari italiani in Libia

Ginevra, 24 feb. (Adnkronos/Aki) – “Abbiamo ottenuto anche noi da più fonti notizie sulla presenza di italiani e francesi tra le milizie di mercenari che combattono al soldo di Muammar Gheddafi contro i manifestanti in Libia”.
E’ quanto rivela Hasan al-Jahmi, oppositore libico in esilio e promotore della ‘giornata della collera libica’ del 17 febbraio che ha dato il via alla rivolta nel paese arabo, dal suo ufficio di Ginevra, in Svizzera. In un colloquio con AKI – Adnkronos, ha confermato la notizia diffusa questa mattina dal sito libico ‘Al-Manar’, che parlava della presenza di italiani tra i mercenari che questa mattina hanno attaccato la città di al-Zawiyah, 40 chilometri a ovest di Tripoli.
“Sappiamo che si tratta di istruttori esperti nella guerriglia – spiega – che servono per addestrare i mercenari africani reclutati da Gheddafi”.
Il dissidente libico lancia un appello al governo italiano affinché “ritiri il suo sostegno al regime di Gheddafi” e chiede anche che “tutti i governi che hanno inviato armi e mercenari in Libia si fermino”.
In base alle sue informazioni “in queste ore le città libiche in mano ai manifestanti sono controllate dall’esercito libico che si è ribellato a Gheddafi”(…)
-Cacciare Gheddafi;
-Contro i criminali italiani corsi a sostegno di Gheddafi in cambio di denaro;
-Contro i profitti criminali dell’Eni e l’imperialismo italiano;
-Per la solidarietà internazionale con il proletariato libico;
-No a una nuova missione imperialista;
-La libia ai libici;
-La vostra lotta è la nostra lotta!

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