IL PRC PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO
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La lettera di Paolo Ferrero ai “segretari delle opposizioni” rappresenta semplicemente un prontissimo “signorsì” alla proposta avanzata da Pierluigi Bersani di un’alleanza elettorale da Ferrero a Casini ( ma eventualmente anche a Fini).
Il fatto che Ferrero indichi tra i contenuti dell’auspicata alleanza con PD e UDC una “politica sociale di redistribuzione” -e non i soli aspetti “democratici”- sancisce l’accettazione del carattere governativo dell’alleanza.
Ma come è possibile un’alleanza di governo con PD e UDC “per redistribuire il reddito” quando il PD è schierato con Marchionne, e l’UDC chiede misure “più impopolari” di quelle di Tremonti?
Come si può da un lato respingere, giustamente, un “governo tecnico” benedetto da Bankitalia e dall’altro lato rivendicare un governo politico sostenuto di fatto dagli stessi partiti e interessi che sospingono il governo tecnico?
La risposta è una sola: oggi come ieri, il PRC subordina le ragioni dei lavoratori alle proprie aspirazioni istituzionali: quelle che un governo “tecnico” ignora e un governo politico riconosce. Ma è per sostenere un eventuale governo Casini-Bersani che l’ex ministro Ferrero ha rotto con Vendola? E’ il caso di dire: il lupo perde il pelo ma non il vizio.