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Electrolux-Forlì: volantino PCL

Ma che…”cazzo” state facendo ?
Senza una lotta dura e  obbiettivi chiari vince sempre il padrone!
Ma andiamo per ordine : L’azienda, qualche mese fa, annunciava l’ intenzione di delocaliz zare in Polonia gli stabilimenti italiani del gruppo Electrolux . Seguirono scioperi e manifesta zioni in ordine sparso (ogni stabilimento per suo conto ) e la solita inutile liturgia di incontri con le autorità. Il tutto senza nessun risultato… e questo lo sanno tutti. Poi, magicamente, poco prima delle feste, arrivarono nuove commesse e si tornò a lavorare più di prima; come se non fosse successo niente. Da allora il più assoluto silenzio: dei sindacati, dei lavoratori, dei padroni.
Allora… cosa sono serviti gli scioperi? Lo sanno tutti che gli operai hanno più potere quando il padrone ha più bisogno di loro. E invece è avvenuto il contrario: “ senza nessunagaranzia per il futuro si interrompono gli scioperi e si lavora più di prima “. E intanto l’azienda ne ha approfittato per fare “magazzino“ e depotenziare eventuali scioperi futuri.
Che sindacato è quello che favorisce sempre il padrone ? Che rinuncia a colpire nel momento di maggior debolezza dell’avversario ?
Poi improvvisamente scoppia un casino: Si viene a sapere che sta “girando” l’ipotesi di una riduzione del salario e allora mas-media e avvoltoi vari al soldo dei padroni ci si buttano sopra per dimostrare che in Italia il lavoro costa troppo. Intanto i sindacati che fanno ? Brancolano nel buio, fino a che l’azienda conferma  la sua proposta indecente: dimezzamento del salario, nuovi esuberi e chiusura dello stabilimento di Porcia.
A orario pieno si è recuperato salario; perché non approfittarne almeno per fare una “cassa di resistenza” a garanzia del salario  per gli scioperi futuri?. E invece niente! I sindacati, hanno abbassano la testa e aspettato…. fino a che l’azienda non li ha scavalcati pubblicamente, scegliendo il terreno di scontro a lei più congeniale: il costo economico del lavoro e non il costo sociale del profitto.
Ora basta ! Non cedere ai ricatti, costringere i sindacatialla lotta dura !
Bisogna occupare  gli stabilimenti , bloccare la produzione , rivendicare la nazionalizzazione del gruppo Electrolux: sotto il controllo operaio e senza risarcimento alla proprietà. E’ l’unica via di uscita per ottenere qualche risultato: si licenzino i licenziatori e non gli operai !
Occorre creare un coordinamentofra le tante aziende in crisi, portare la solidarietà operaia laddove serve, ricostruire l’unità e combattività della classe lavoratrice, la sola che possa sbarrare la strada all’arroganza padronale.
Mettere in discussione la proprietà con la lotta, non riconoscerla con la concertazione!    


Cellule operaie PCL Forlì-Cesena-e della Romagna                 

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