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INTERNAZIONALE: Manifesto politico elettorale del frente de izquierda de los trabajadores FIT

Argentina 26 sett.2013

Le elezioni per il rinnovo legislativo del 2013 hanno luogo nella cornice delle tendenze di una crisi congiunturale, nel quadro della fine del ciclo kirchnerista formato per deviare la ribellione popolare del 2001. Sul piano economico si manifestano tendenze verso una nuova crisi del debito – dopo averlo pagato religiosamente durante una decada – una inflazione crescente, un debito pubblico record, il lento e graduale svuotamento della Banca Centrale e della ANSES (Amministrazione Nazionale della Previdenza Sociale) ed una perdita di valore internazionale del Peso. 
L’Argentina si trova ancora verso una nuova svolta della politica economica che avrà un altra volta conseguenze gravi per i lavoratori. ……….





fit corteo
La classe capitalista reclama che si metta fine alla normativa cambiaria e altre regolamentazioni dello Stato, che si proceda ad una forte svalutazione del peso e che possano recuperare la libertà di entrata e uscita di capitali con la possibilità di accedere all’indebitamento internazionale, reclamano la generalizzazione dell’accordo con Chevron. (l’impresa Ypf al 51% statale ha concluso accordi ambigui e segreti con l’americana Chevron per l’estrazione di idrocarburi nella provincia di Neuquen, ciò ha portato a radicali manifestazioni di organizzazioni sociali e sindacati).
Attraverso alcuni dei suoi politico (come Scioli, Massa, Macri,Dela sota) cercano di conciliare questo programma con una “transizione ordinata” per evitare la ripetizione del 2001. In realtà vogliono che sia il governo K (Kinchner) a caricarsi sulle spalle i “compiti da risolvere” per le politiche strutturali.
I lavoratori da parte loro protestano contro una carestia ogni volta maggiore che investe il potere d’acquisto dei salari, e le pensioni da fame; contro le tasse dirette e indirette sugli ingressi da lavoro e contro la precarietà, la disoccupazione, il deficit, la scarsità di abitazioni e il crollo dell’attenzione per la salute pubblica e l’educazione. In prospettiva i grandi capitalisti da una parte ed i lavoratori dall’altra torneranno ad incontrarsi per definire, che pagherà la crisi.
Sul piano politico assistiamo alla frattura del partito ufficiale, il kirchnerismo; da un lato ha avuto un esodo di capi K, dall’altro sono affiorati scontri all’interno dalla cerchia che segue il presidente Cristina F. Kirchner. Ci sono frizioni generali nei diversi livelli dello Stato (governatori e amministratori ed anche nell’apparato dei servizi segreti). Il governo ha stabilito un sistema di spionaggio speciale contro i movimenti popolari e cerca di ridare in certo protagonismo politico alle Forze Armate. Un repressore della dittatura è stato nominato comandante dell’esercito, questo ha provocato un ripudio generale anche tra gli ufficiali.
La marcia del processo politico argentino ha come sfondo la crisi mondiale capitalista.
Il capitalismo mondiale scarica sempre di più la crisi contro le masse, da un lato distruggendo conquiste e diritti e dall’altro grazie ad una repressione crescente cerca di soffocare le ribellioni popolari.
Il Fronte di Sinistra – Frente de Izquierda – saluta e appoggia la lotta di tutta la classe operaia mondiale contro il capitalismo imperialista e i suoi governi. Segnala la lotta del popolo brasiliano e della gioventù cilena. In Argentina molto più delle politiche delle direzioni burocratiche del movimento operaio, i grandi scioperi e manifestazioni contro le tasse sul salario, sono riuscite a far fare un retro front al governo kirchnerista. Si sviluppa un risveglio della classe lavoratrice e della gioventù che raggiunge tutto il continente che si esprimono in una opposizione di massa crescente ai governi di Dilma Rousself o di Evo Morales, cosi come in Cile.
Come espressione di questo sviluppo storico si è prodotta la crescita della sinistra di lotta e anticapitalista in Argentina, che riuscì ad avere nelle recenti primarie quasi un milione di voti – il doppio di due anni fa -. Questa ascesa della sinistra ha proseguito nelle settimane successive, si è manifestata nelle elezioni studentesche della UBA, sindacali e dei delegati di azienda, nelle scuole ed università. Si sviluppa la possibilità che i lavoratori trovino l’espressione politica adeguata per affrontare una nuova tappa. Facciamo appello a votare al Frente de Izquierda de los Trabajadores con la conseguenza che si tratta dello sviluppo di una alternativa politica dei lavoratori e di una risposta politica del popolo dei lavoratori alla nuova crisi capitalista. La tribuna parlamentare del FIT servirà all’educare e sviluppare la coscienza di classe dei lavoratori, a denunciare la cospirazione dell’imperialismo, e del padronato contro il popolo, attraverso l’apparato statale; il rafforzamento della lotta dei lavoratori e della gioventù e per dare impulso alle lotte e mobilitazioni di carattere politico. Utilizzeremo la tribuna elettorale per rafforzare la lotta al servizio degli scioperi e delle mobilitazioni extraparlamentari nelle strade, dei lavoratori e dei giovani e come un mezzo in più per l’obiettivo strategico di sconfiggere i capitalisti e il loro Stato attraverso la rivoluzione sociale.

Il debito estero
La presidentessa Cristina F.K. Si è vantata di aver pagato in 10 anni 173 milioni di dollari del debito estero, ha detto di essere “una pagatrice a rate”. Ha omesso però di dire che mentre il debito pubblico (esterno e interno) è cresciuto quasi di cento milioni di dollari fino ad arrivare a una cifra che supera largamente i duecento milioni di dollari. Dal 1975 l’ Argentina ha pagato sui sei miliardi di dollari ad ha ancora un debito fuori dal comune. Siamo chiaramente davanti ad un debito usuraio, che cresce come conseguenza di una continua capitalizzazione degli interessi che non si riesce a pagare. Il saccheggio del paese ha raggiunto un carattere delinquenziale. In questo negoziato è intervenuta la grande banca internazionale, ma soprattutto i capitalisti nazionali, che hanno sempre avuto nel suo potere il maggior tronco del debito. Questo ci spiega la condotta “in serie” di tutti i governi degli ultimi 50 anni.
Per fare questi pagamenti “in serie” (rateali) il governo “nazionale e popolare” ha svuotato le casse della Banca Centrale e della Anses (Previdenza Sociale). Questo spiega come il 75% dei pensionati prende una pensione che copre il 25 % della canasta familiare (fabbisogno familiare). Il governo K ha preso i soldi da queste istituzioni a cambio di titoli pubblici che non saranno mai cancellati fino alla rifinanziarli in maniera indefinita. Questi titoli pubblici sono calcolati ad u8na valutazione teorica e non reale. Adesso il governo sta vendendo i titolo che la Anses ha ereditato dalla AFJP (Amministrazione dei fondi pensione) a un prezzo vergognoso, con il vile proposito di abbassare le quote del dollaro. La Anses ha nelle sue mani la parte maggiore del debito in pesos che si liquida in conseguenza all’inflazione per i valori dell’Indek (Istituto nazionale di statistiche e censimenti).
Il pagamento a rate “in serie”sta portando alla bancarotta del sistema pensionistico e monetario.
La storia dell’abbassamento del debito è semplicemente una menzogna. La riduzione del debito estero, pubblicizzata per la ristrutturazione del 2005 è stata una finzione, cioè con i buoni del PBI (buoni legati alla crescita del PIL argentino che scadono il 15-9-2035) non hanno avuto variazioni in assoluto. Sono serviti solamente per “stabilizzare” le relazioni con i creditori capitalisti a costo dei lavoratori. Il risultato è che si assiste ad una potenziale cessazione dei pagamenti, nel quadro di una crisi imminente con i cosiddetti Fondi “avvoltoio”. La trave maestra di quelli che pretendevano essere “la ricostruzione della borghesia nazionale” è risultata una farsa. Il governo del 2003 per attuare come prescelto della bancarotta del 2001-02 affronta ora un altra crisi che richiede un nuovo prescelto che sarà selezionato prima del 2015, per via elettorale o extra elettorale. Il fracasso fuori dal comune dell’illegalità dei capitali “cedin”,(il Cedin è uno strumento di pagamento “certificato di deposito per investimenti”viene emesso a fronte di conferimento di dollari detenuti all’estero o in patria senza essere dichiarati, cioè uno strumento di sanatoria sui capitali denominati in dollari), costituisce un voto aperto alla sfiducia nel governo, da parte del capitale nazionale e internazionale. E’ un altra espressione del retro front della maggior parte dei grandi impresari e banchieri nazionali e stranieri che hanno appoggiato il kirchnerismo, con alti e bassi durante una decade.
Il deficit fiscale per pagare il debito estero e dare ogni tipo di sussidi al padronato è la causa principale dell’inflazione che impoverisce ai lavoratori. Il governo finanzia anche questo deficit con la confisca dei fondi della Anses (Previdenza sociale) e il padronato si avvale della cosiddetta “libertà di impresa” per aumentare i prezzi e speculare con l’inflazione.
L’altra storia mistificatrice è quella della “redistribuzione “ delle entrate. I prescelti della bancarotta del 2001-02 si sono incaricati di aumentare il precariato del lavoro con il pretesto di creare impiego. Includendo anche questo “aiuto” la disoccupazione continua ad essere elevata – del 15% se si somma al calcolo anche i lavoratori sottoccupati. Questo spiega l’elevato livello di povertà – un 70% se si considera la “canasta familiare” un 35% sotto la “canasta basica”. L’assegnazione per ogni figlio concepita e finanziata dalla Banca Mondiale cerca di sostenere una assistenza sociale da fame per tempo prolungato. Rivendichiamo il “lavoro per tutti” (ripartizione dell’orario di lavoro) e un salario minimo uguale al costo della canasta familiare (fabbisogno familiare).
La povertà strutturale include la distruzione dell’attenzione sanitaria e dell’educazione e un rincaro della salute privata fuori dal comune. Il Frente de Izquierda sostiene la difesa dell’educazione e della salute pubblica, una educazione nazionale unica, statale, gratuita e laica, e un sistema nazionale di salute pubblica universale, a carico dello Stato, tutto sotto la direzione dei lavoratori.
Reclamiamo l’apertura dei libri contabili delle Opere Sociali e della medicina privata. Rifiutiamo la statalizzazione delle Opere sociali (il larga misura schermo della medicina privata) da parte dello Stato capitalista, non sarebbe che un passo in più verso la privatizzazione integrale della Salute.
Il Frente de Izquierda y de los trabajadores rifiuta il pagamento del debito estero usuraio, la determinazione dei responsabili di questo negoziato, con il risarcimento corrispondente; e stabilire un imposta straordinaria ai grandi capitalisti fino alla copertura della confisca dell’attivo che grava sulla Banca Centrale e sulla Anses.

Privatizzazioni e Nazionalizzazioni
La funzione più importante del gruppetto che formarono Duhalde-Lavagna-Kirchner, è stata quella di procedere al salvataggio delle privatizzazioni del menemismo (ex presidente Carlos Menem) e delle banche in fallimento. Per questo fine si fece appello ad un sistema fenomenale di sussidi. La conseguenza principale delle operazioni è stata (oltre al pagamento del debito pubblico) la crisi economica che viene precisamente finanziata della Anses e dalla Banca Centrale. Il congelamento delle tariffe è stato un fenomeno ossequio verso la borghesia nazionale e internazionale, perchè coinvolge i servizi che utilizza e i salari nominali che sono rimasti al di sotto di quelli richiesti per una “canasta familiare” più elevata.
La precarietà di questo riscatto si è manifestata nella crisi di investimenti dei servizi e nelle nazionalizzazioni isolate, la principale delle quali è stata quella della AFJP (Amministrazione Fondi Pensione)che è stata messa al servizio del pagamento del debito estero. Lo svuotamento delle casse della Anses per il pagamento usuraio internazionale è un esempio straordinario dell’utilizzazione delle nazionalizzazioni per riscattare il capitale mediante la confisca delle entrate dei lavoratori.
Come conseguenza di questo, la Anses si è convertita in una AFJP statale, che condiziona il livello delle pensioni al pagamento del debito e ai sussidi finanziari al capitale. Altre statalizzazioni (acqua, Aerolinea) hanno rafforzato la crisi fiscale.
Le nazionalizzazioni sono salite di un gradino con l’ espropriazione parziale della Repsol (soggetta a indennizzo dai tribunali internazionali) e con un interventi crescente nel sistema ferroviario, dopo l’assassinio del nostro compagno Mariano Ferreyra la ribellione di migliaia di lavoratori “terziarizzati” (lavoratori di imprese private che appaltano lavori per lo Stato, con meno diritti e salari più bassi, queste imprese inoltre ricevono finanziamenti statali)e del il massacro di Once (incidente ferroviario successo nel 2012 ci furono 51 morti e 700 feriti).
Si tratta di nazionalizzazioni fittizie e incluso anche di riprivatizzazioni (Chevron). L’espropriazione parziale della YPF (impresa petrolifera nazionalizzata al 51%), che il Frente de Izquierda ha denunciato dal primo momento, ha iniziato ad approfondire le consegne degli idrocarburi al capitale straniero, un aumento dell’inquinamento ambientale e un giro completo verso l’indebitamento nei mercati internazionali.
Denunciamo l’aumento sfrenato delle tariffe delle raffinerie petrolifere, il diritto a far si che incassino i prezzi internazionali; il profitto crescente che hanno dai redditi del gas e del petrolio; e il gigantesco avanzamento dell’inquinamento. Pretendiamo un risarcimento immediato per l’enorme danno ambientale causato da questi monopoli.

Il Frente de Izquirda denuncia le pseudo nazionalizzazioni realizzate e quelle che si annunciano, come una politica di riscatto del capitalismo, a costo di una crisi fiscale maggiore e compreso quelli al servizio dei negoziati K – come quelli di Campora nelle Aerolinee – (Càmpora è un raggruppamento politico di stampo peronista e kirchnerista, uno dei principali referenti Mariano Recalde è titolare di Aereolineas Argentinas).che sarà pagata dai lavoratori.

Le nazionalizzazioni borghesi sono servite per legare ancora più profondamente la burocrazia sindacale allo Stato ed al padronato, compreso ai suoi affari. E’ necessario distinguere la nazionalizzazione borghese che cerca di riscattare il sistema capitalista e degli impresari, ai quali si associano (TBA, Metrovias,Repsol,ecc), dalla nazionalizzazione che converte effettivamente allo sfruttamento privato in un vero servizio statale e pubblico, al servizio del popolo lavoratore.
In questo caso la nazionalizzazione o ristatalizzazione deve essere senza indennizzo verso il capitale
(in realtà l’indennizzo deve essere del capitale al potere pubblico) ed operare sotto il controllo e la gestione dei lavoratori, finanziato attraverso imposte straordinarie al gran capitale.

Il Frente de Izquierda y de los Trabajadores spinge la ri-nazionalizzazione del 100% di YPF e di tutte le imprese del petrolio. Nel caso del gas e del petrolio si tratterebbe di una misura di emergenza nazionale per invertire lo svuotamento capitalista operato nelle due decadi passate.
Prospettiamo un piano nazionale energetico controllato dai lavoratori, lottiamo per la ri-statalizzazione di tutte le privatizzate sotto il controllo, l’amministrazione, e la gestione dei lavoratori e dei consumatori. Proponiamo una vera ri-statalizzazione di tutto il sistema ferroviario e dei trasporti sotto controllo e gestione dei lavoratori. Diamo impulso alla nazionalizzazione dei monopoli capitalisti sotto la direzione dei lavoratori, in special modo la banca e il commercio estero e la grande proprietà agraria. I monopoli capitalisti sono espressione dello sfinimento relativo dello sviluppo capitalista (“libera competenza”) e un metodo di espropriazione economica, da parte del capitale monopolizzato, essenzialmente contro i lavoratori. Una politica di nazionalizzazioni cosi concepita deve essere preparata metodicamente, attraverso l’apertura dei libri delle grandi imprese sotto il controllo e la pianificazione dei lavoratori urbani e rurali. Quello che importa nelle nazionalizzazioni è che siano una transizione verso la gestione dell’economia da parte dei lavoratori e tramite questa via, una pianificazione dello sviluppo nazionale. Questa prospettiva pone le basi per il Governo dei Lavoratori e del Popolo sfruttato.

La crisi la paghino i capitalisti, non i lavoratori
La tendenza all’interruzione dei pagamenti, la crisi fiscale, l’inflazione e la carestia, sono testimoni della crisi dell’interventismo “nazionale e popolare”. Lo stesso succede nel fracasso dello strumento cambiario – cepo cambiario- (misura presa dal governo per controllare il cambio della moneta straniera)e del commercio e del lavaggio di denaro illegale (Cedin).
Il governo cerca di diminuire il peso di una sconfitta elettorale in ottobre con misura “cosmetiche”.
E’ il caso dell’aumento del minimo imponibile all’imposta sul salario, che sarà divorato rapidamente dall’inflazione e grava a più di un milione di lavoratori. La repressione a Neuquen per sigillare il patto segreto con Chevron, la nomina del repressore Milani nell’Esercito o la nomina di un personaggio dalla “mano dura”, come Granados a Buenos Aires ha sconfitto definitivamente il preteso progressismo K. Il governo K pensa a come saranno i prossimi mesi con meno potere, dove dovrebbe applicare degli accomodamenti dove includere aumenti delle tariffe e meno “spese sociali”. Lo stesso farebbero i governatori, siano del colore che siano. Stanno facendo di tutto per il dopo elezioni, mentre milioni continuano nella povertà e senza adocchiare nessuna soluzione ai gravi problemi sociali.
Al di la del pretendere una transizione ordinata, una uscita capitalista dalla crisi comporterà dei colpi contro il popolo lavoratore, come abbiamo visto storicamente con il Rodrigazo (nel 1975 il ministro dell’economia Rodrigo duplicò i prezzi creando una crisi nel governo di Isabela Peron)
la iperinfazione, il “corralito”(nel 2001 il governo De la rua impose una restrizione della libera disposizione del denaro liquido, per evitare l’uscita di denaro dal sistema bancario a fronte della grave crisi economica e del collasso del sistema)o la svalutazione del governo Duhalde-Lavagna.
Da parte sua l’opposizione padronale dei vari Sergio Massa, Binner-Alfonsin o Macri accompagnano in ciò che è essenziale le politiche a favore del padronato del governo.
Tutti hanno votato, salvo poche eccezioni l’apertura del cambio per pagare il debito estero ai cosiddetti “Fondi avvoltoio”. Tutti hanno governato o governano per i grandi impresari o multinazionali.
Anche se hanno matrici differenti, tutti i partiti oppositori, senza eccezioni e in particolare il FAP (Frente Amplio progresista – coalizione di centro-sinistra) e la UNEN (significa Union y Encuentro coalizione di centro-sinistra che comprende il FAP) reclamano una maggiore svalutazione del mercato ufficiale dei cambi, probabilmente preceduta da una svalutazione nel cambio finanziario.
Il risultato sarebbe l’aumento colossale del debito estero misurato in pesos, che aggraverebbe la crisi fiscale e una gigantesca perdita di valore dei salari e delle entrate fisse e degli attivi della Anses.
Dichiarano anche una liberalizzazione delle tariffe con conseguenze letali per i salari. Il metodo capitalista convenzionale per contenere l’iper-inflazione che risulterebbe da queste misure, è il cosiddetto “affronto” dell’economia, cioè una maggiore disoccupazione. La prospettiva è generare una corrente di entrate dei capitale dall’estero.
Il governo va in questa stessa direzione, lo dimostra l’aumento ufficiale del dollaro o il “dollaro blue” (eufemismo utilizzato in Argentina per indicare il dollaro statunitense comprato illegalmente al mercato nero) ormai vicino ai dieci pesos. La svalutazione del pesos ufficiale marcia ad un ritmo superiore all’inflazione dei prezzi. L’accordo segreto con Chevron prevede la libertà per girare capitali e dividendi y ricevere prezzi internazionali nel mercato interno. La riapertura dei cambi con i “Fondi avvoltoio” implica anche uno smantellamento della politica di intervento, perche richiede l’ingresso di capitali esteri per far fronte ad un aumento considerevole del debito estero. Una corrente molto forte nel governo, sta proponendo uno sdoppiamento (svalutazione) del mercato dei cambi come già succede con il “Cedin”. E’ necessario avvertire che la legge che riforma il mercato dei capitali, cerca di sviluppare le condizioni per convertire alla Borsa locale in uno scenario che accolga al capitale finanziario internazionale, in una scala simile a quella del Brasile. Tutto questo porta ad una mega svalutazione del peso.
Il Frente de Izquierda mette in guardia contro questo tentativo comune di tutti i partiti del sistema, per far pagare la crisi ai lavoratori. Prospettiamo il riassetto mensile dei salari e delle pensioni, l’occupazione di tutte le imprese che sospendono, licenziano o chiudono, il rifiuto del pagamento del debito estero, una imposta straordinaria sui grandi capitalisti prosciugare la crisi fiscale e pagare il debito dello Stato con la Anses e la Banca Centrale.

Repressione e insicurezza
Appena prese l’incarico Cristina con il 54% dei voti nel 2011, la prima cosa che approvò in parlamento per ordine dell’imperialismo è stata la legge antiterrorista, per perseguitare ai ribelli e continuare la criminalizzazione delle lotte.
Fin dalla bancarotta del 2012-02 si sono accentuate le misure eccezionali che sono servite a riscattare le banche, AFJP e le private,y per espropriare i risparmiatori e i salariati. Dalla crisi mondiale e partire dal 2008 questo metodo si è accentuato. Dopo aver fracassato nelle intenzioni di governo di centro-sinistra e con la famosa trasversalità dei Cobos, (Cobos è vicepresidente dell’ Argentina, ma è all’opposizione dal 2008, è chiamato il “doppio traditore”) l’ufficialismo ha accentuato i suoi tratti bonapartisti in una tappa avanzata del suo declino. Ha attuato grazie ad una ampia coalizione instabile, che va da vari caudillos provinciali di destra come Isfran, fino ad organizzazioni come il Movimento Evita e la Tupac Amaru. Anche se conta con maggioranza parlamentare il governo rinforzato per decreto o risoluzioni della AFIP (Amministrazione federale delle Entrate Pubbliche) e dell’abuso dei canali nazionali e dei favori dei media amici.
La precarietà di questo tipo di governo ha evidenziato gli errori giudiziari che hanno favorito al gruppo Clarin. La crisi politica è già una crisi di Stato.
Il Frente de Izquierda oppone a questo stato di crisi e al Governo dei decreti (come espressione di una crisi di Governo e del sistema politico) il Governo dei lavoratori, radicato in tutti i piani della gestione sociale e politica, basato sull’autorganizzazione operaia e popolare. Si tratta di iniziare un processo di transizione verso il socialismo e l’abolizione di tutte le forme di discriminazione e sfruttamento sociale. La “Difesa della Repubblica” che modella l’opposizione tradizionale è pura ipocrisia, perché tutti loro hanno governato alle spalle della propria “Costituzione” (patto de Olivos, governo de facto di Duhalde, governo minoritario nel 2003, decreti per necessità ed urgenza).
La costituzione è una foglia di fico per l’ arbitrarietà visto che il 50% della legislazione nazionale è originaria dalla dittatura, ugualmente alla burocrazia militare, giuridica e repressiva dello Stato.
I governi emersi fin dal 1983 hanno rivendicato continuità giuridica della dittatura militare, specialmente i compromessi internazionali politici, militari ed economici, come il pagamento del debito. Gli archivi della dittatura non sono stati aperti, le forze armate che non sono state assolutamente toccate, sono ufficialmente forze di occupazione ad Haiti al servizio dell’imperialismo nordamericano.
La questione della sicurezza è un altra manifestazione della descomposizione dello Stato, perche nasconde il “matrimonio” tra gli apparati di sicurezza ed i partiti del sistema da una parte e le organizzazioni malavitose dall’altra. Questo accoppiamento si vede tutti i giorni nei quartieri popolari ed è rimasto chiaramente evidente nell’assassinio del nostro compagno Mariano Ferreyra.
Serve per fare vittime dei giovani senza lavoro e per giustificare il grilletto facile. L’alternativa offerta dal “progressismo ufficiale” – la sicurezza democratica- ha consistito per facilitare lo spionaggio contro le organizzazioni popolari, con il pretesto di “prevenire per non reprimere”. Adesso si propone di formare “polizie municipali” ed abbassare l’età dell’impunibilità. Questo significa niente di meno che consegnare la sicurezza dei cittadini al settore più legato alle organizzazioni malavitose, incluso il commercio – tratta di persone: ci riferiamo agli intendenti (chi ha il potere esecutivo).
La nomina di Cesar Milani come capo dell’Esercito è molto di più di un semplice riciclaggio di un genocida, è un chiaro tentativo di ridare un certo protagonismo politico alle Forza Armate, un proposito che i vari governi inseguono dal 1983, con la “obbedienza dovuta”, Il “punto finale” e l’indulto. Adesso si invoca l’appoggio dell’esercito al “progetto nazionale e popolare”.
La reintegrazione delle Forze Armate vuole rafforzare lo spionaggio e la capacità di repressione dello Stato di fronte alla crisi. Le Forze Armate argentine si stanno preparando in questi compiti da circa dieci anni ad Haiti. Fuori l’esercito argentino e dell’America latina (eccetto il Venezuela e Cuba) da Haiti.
Il Frente de Izquierda chiama all’organizzazione popolare nei quartieri e nei posti di lavoro e di studio, per combattere il “grilletto facile” e la tratta delle persone (schiavitù per lo sfruttamento sessuale o nel lavoro). Per combattere la penetrazione del narcotraffico, con l’appoggio della polizia nei quartieri, cioè la complicità della polizia e della politica con la malavita organizzata.
No alla polizia municipale dei funzionari corrotti collegati alla malavita, è necessario mettere fine alla miseria sociale che provoca il capitalismo e dobbiamo rimpiazzare l’apparato repressivo di questo Stato che è al servizio degli sfruttatori, con organizzazioni dei lavoratori verso la via del loro proprio governo, abbasso il Progetto X (unità speciale della Gendarmeria Nazionale che controlla attraverso banche dati e spionaggi sui militanti delle organizzazioni sociali) , lo spionaggio, le infiltrazioni nelle organizzazioni popolari.

La Sinistra al Congresso, nelle Legislazioni, nei Consigli
Il Frente de Izquierda aspira ad entrare nei parlamenti del paese, per sviluppare una alternativa politica dei lavoratori.
Per convertire i parlamenti in tribuna politica, per denunciare gli inciuci tra i capitalisti, il loro regime e i loro partiti, e per sviluppare le lotte e le mobilitazioni extraparlamentari dei lavoratori e del popolo. Per mettere i nostri deputati, legislatori e consiglieri al servizio delle lotte operaie, popolari e giovanili, come già lo stiamo facendo con i nostri legislatori e consiglieri a Cordoba, Neuquen, Salta e Santa Fè. Per far propaganda e agitazione con i metodo del Governo dei Lavoratori. Una votazione ancora più grande per il Frente de Izquierda, ancora di più del quasi un milione di voti alle primarie, sarà soprattutto uno stimolo potente per l’organizzazione di massa contro i tagli e gli accomodamenti che si preparano subito dopo i comizi.
In contrasto con lo sviluppo della sinistra di lotta e socialista, il paese assiste alla disintegrazione della cosiddetta “sinistra plurale”, integrata al centrosinistra (Pino Solanas,Libres del Sur) con evidenti vincoli con i rappresentanti del capitale bancario e dell’agro alimentare della soia (Prat Gay, Binner, UCR). Lo stesso è successo con le tendenze che dietro la maschera del chavismo, hanno dato il suo appoggio al kirchnerismo. L’ascesa della sinistra rivoluzionaria è il risultato di una esperienza politica d’insieme.
Il Frente de Izquierda impulsa verso l’indipendenza politica di classe delle organizzazioni popolari e specialmente dei sindacati rispetto allo Stato. Fuori la burocrazia dai sindacati, per una formazione della direzione di classe per trasformare i sindacati ed imporre cosi la democrazia sindacale. Combattiamo per includere i lavoratori disoccupati e precari dentro i sindacati ed impulsiamo la più ampia auto-organizzazione operaia e popolare. L’unità della sinistra rivoluzionaria con il movimento operaio convertirà i lavoratori in una forza dirigente, il primo passo per cambiare la storia del paese ed aprire la prospettiva della rivoluzione e della transizione al socialismo nel paese e nel mondo.

Piattaforma delle rivendicazioni urgenti
– Abolizione dell’imposta diretta sui salari e sulle pensioni, eliminazione dell’IVA; nessuna imposta sulla casa dei lavoratori.

– Per un salario minimo uguale al costo della canasta familiare (fabbisogno familiare); per l’82% variabile per le pensioni, iniziando per il risarcimento integrale per gli errori giuridici a favore dei pensionati.

– Fuori le Art, si alle commissioni di sicurezza ed igiene organizzate democraticamente dagli stessi lavoratori. Abolizione del lavoro precario e in nero, assunzione di tutto i lavoratori, in ogni impresa negli accordi collettivi con cause più favorevoli.

– Fuori il governo dalle Anses (Amministrazione nazionale della previdenza sociale): si ad una direzione eletta y revocabile dai lavoratori e pensionati. Rifiuto del pagamento del debito estero; si ad una imposta straordinaria sui grandi capitali, per riscattare l’attivo della Anses e della Banca Centrale.

– Fuori la Chevron, no al “fracking”(controversa metodologia per l’estrazione di idrocarburi chiamata “frattura idraulica”, tale tecnica prevede di iniettare acqua, acido corrosivo e arena a migliaia di metri di profondità, per produrre fratture nella roccia madre, cioè dove sono immagazzinati i fossili. Le esperienze negli USA provano che l’impatto ambientale del fracking è grave, contaminazione delle acque con metano, dell’aria, del suolo, movimenti sismici ecc.),no allo sfruttamento di miniere a cielo aperto, risarcimento per i danni ambientali, nazionalizzazione di queste industrie sotto il controllo dei lavoratori.

– Basta con i servizi pubblici deplorevoli, con le morti e la corruzione. Si alla ri-statalizzazione dei treni e dei trasporti, sotto controllo dei lavoratori e dei consumatori.

– Annullamento della riforma giuridica kirchnerista, elezioni popolari per i giudici e per i procuratori.

– Che tutti i legislatori, funzionari statali e giudici, abbino la stessa paga di un operaio specializzato o un maestro. Revocabilità di tutti i funzionari eletti. Eleggibilità di tutti i direttori delle imprese pubbliche.

– Per il diritto al aborto legale, sicuro e pubblico.

– No all’abbassamento dell’età per l’ impunibilità. Per una campagna nazionale delle organizzazioni operaie e popolari, per il processo e la pena alle organizzazioni dello sfruttamento e della tratta di persone, per l’appoggio a tutte le mobilitazioni contro “i figli del potere” che sono i responsabili della scomparsa e dell’assassinio di molte donne.

– Per l’indipendenza dei sindacati dallo Stato, per la democrazia sindacale, fuori la burocrazia. Per il diritto dei lavoratori ad organizzarsi senza interferenze e controllo statale.

-Fuori le Forze Armate da Haiti. Per l’appoggio alla ribellione operaia e popolare in tutto il mondo, che cresce e si estende con l’avanzare della crisi capitalista.

– Chiamiamo ai lavoratori, alla gioventù, ai settori popolari e a quelli che si rivendicano di sinistra ad unirsi ed appoggiare la campagna per il voto al Frente de Izquierda il 27 di ottobre

Frente de Izquierda y de los Trabajadores (PO-PTS-IS)

* il 27 ottobre il FIT ha raggiunto quasi un milione e mezzo di voti

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
per la quarta internazionale

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