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Comunicato stampa

Una consueta tipicità dei periodi di crisi economica è la rapida “proletarizzazione” di ampi settori di piccola borghesia, di ex ceto medio che va a perdere le sue tradizionali sicurezze in termini di profitto e di occupazione.
Il governo Monti è il fronte unico delle grandi banche e dell’alta borghesia, sostenuto in primis da PD e PDL (l’avevamo sempre detto che questi due partiti non sono tra loro alternativi ma rappresentano le due facce borghesi della stessa medaglia ed ora i fatti ci danno ragione).
Le politiche di austerity portate avanti da quest’esecutivo (e dai precedenti!) stanno producendo l’impoverimento del lavoro dipendente ma anche di molti cosiddetti “padroncini”, come nel caso degli autotrasportatori che ieri hanno eseguito blocchi stradali ai caselli di Cesena e Forlì o dei pescatori al porto di Cesenatico.
Se quelle lotte possono esser comprensibili, certo non sono condivisibili gli obiettivi che le stesse portano avanti, obiettivi che trovano la loro ragion d’essere in richieste piccolo borghesi e reazionarie che si fondano sul privilegio corporativo (sconto sulle accise per la propria categoria e via dicendo); tutto ciò non ha nulla a che vedere con l’unico obiettivo che deve essere portato avanti in un’ottica rivoluzionaria: la cacciata del governo Monti e di tutti i governi del grande capitale, abbattimento del debito pubblico verso le banche, la progressiva tassazione dei grandi patrimoni, rendite, profitti, con conseguente riduzione delle tasse per tutti; la nazionalizzazione sotto controllo popolare delle compagnie petrolifere che permetterebbe l’abbattimento delle accise e del prezzo della benzina; la nazionalizzazione delle compagnie di assicurazione, sotto controllo sociale, come condizione di abbattimento dei costi di trasporto… per un governo dei lavoratori che ripartisca il lavoro che c’è a parità di salario e garantisca un reddito sociale a chi il lavoro non ce l’ha.
Questa è l’unica via per realizzare i bisogni di tutti e non solo di una piccola parte della società; non solo di quella borghesia immiserita, che si è impoverita a causa di un capitalismo in affanno che la sta abbandonando.

PCL Forlì-Cesena sez D.Maltoni

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