• Senza categoria

Governino i lavoratori


Tutto lo scenario storico mondiale è cambiato. L’acutizzazione della crisi capitalista mondiale che si è sviluppata nell’ultimo anno ha dimensioni senza precedenti. Il Fmi prevede per il 2009 una recessione generalizzata in tutto il mondo e più di 20 milioni di nuove perdite di posti di lavoro. Il capitalismo affronta la sua propria implosione nei suoi centri metropolitani. Il gigantesco salvataggio delle Banche ha messo una lapide non solo a ciò che in maniera equivoca è stato chiamato “neoliberismo”, ma a tutta un’era dominata dall’illusione capitalista di una economia di mercato autoregolata da una “mano invisibile”. Gli Usa si sono trasformati in una super-Argentina. Il problema del super-indebitamento degli Usa adesso passa al prossimo governo. Il nuovo governo di Obama si presenta quindi come uno strumento nelle mani dell’imperialismo nordamericano per gestire la propria crisi e la sua politica entrerà inevitabilmente in conflitto con le grandi speranze che ha creato tra i lavoratori e le minoranze oppresse,mobilitate per la sua vittoria. Un’uscita dall’impasse è possibile solo in seguito ad uno scontro storico tra le forze sociali in conflitto,innanzitutto il lavoro e il capitale. La soluzione della crisi dipende, dallo scontro tra la rivoluzione sociale e la controrivoluzione su scala internazionale. Qualunque intervento statale è totalmente inadeguato per affrontare la grandezza del problema generato dalla sovra-accumulazione del capitale fittizio. Lo stato-nazione capitalista è totalmente incapace di affrontare una crisi globalizzata, data dall’interconnessione delle parti nazionali dell’economia mondiale avvenuta in maniera molto più profonda rispetto alla prima epoca imperialista. La crisi capitalista mondiale attualmente in sviluppo ha dimostrato non solo il fallimento totale del neoliberismo, bensì anche il fallimento di qualunque interventismo statale neo-keynesiano. Sebbene lo stato non possa trasformarsi nell’ultimo soccorso economico,continua ad essere l’ultimo soccorso politico della borghesia,il centro del suo potere politico che con il monopolio della forza, rafforza la tendenza a ottenere poteri eccezionali e governare mediante misure d’emergenza.

I padroni temono la rivoluzione: realizziamo il loro incubo
I “centri di studio” delle classi dominanti riconoscono questa minaccia. Sul Financial Times (28/10/08),Martin Wolf parla dei pericoli politici che nascono da una depressione globale e menziona “la xenofobia,il nazionalismo e la rivoluzione”. E’ un brutto momento per i collaborazionisti di classe:la socialdemocrazia è screditata e lo stalinismo,con i suoi potenti apparati burocratici,ora non è più presente per collaborare a disciplinare i lavoratori. Un nuovo panorama sociale si apre in tutto il continente:una nuova arena per la lotta di classe ,che sta sorgendo con nuove ondate di lotta. In Francia e in Belgio gli operai hanno scelto la via del sequestro dei manager per riaprire le trattative o bloccare i licenziamenti. In Grecia la gioventù proletaria ha recentemente messo in crisi il sistema sociale e politico. In Italia i lavoratori della Nokia hanno inasprito la lotta e alla INNSE gli operai hanno occupato dal giugno del 2008 gli stabilimenti e ripreso a produrre senza padroni. L’anticapitalismo è all’ordine del giorno! Gli eventi attuali hanno sferrato un colpo ideologico devastante a tutti gli apologeti e gli scettici,in particolar modo nella sinistra,che hanno sempre sopravalutato la stabilità del sistema e la sua capacità di sopravvivere alle crisi. Adesso,poiché non possono negare la realtà della crisi capitalista,rifiutano le sue conseguenze rivoluzionarie. La relazione tra la crisi economica e la mobilitazione rivoluzionaria delle masse ,ovviamente,non è lineare ma dialettica,procede attraverso contraddizioni. Ciononostante,Marx e il marxismo hanno dimostrato come le contraddizioni interne del capitale esplodono in crisi ricorrenti e ogni volta più catastrofiche,creando le condizioni per il suo rovesciamento. L’ascesa del nazionalismo economico accentua tutti i tipi di odio razziale,etnico e nazionale. Nessuno può sottovalutare il pericolo della barbarie prodotta da una crisi sistemica di dimensioni storiche. Ma anche la prospettiva della rivoluzione sociale è prepotentemente ritornata. La vittoria tuttavia non è predeterminata per un’evoluzione automatica degli eventi; è un compito strategico e come Trotsky sottolineò correttamente, la responsabilità della direzione rivoluzionaria in queste condizioni è immensa. Per questo è necessario rafforzare il Partito Comunista dei Lavoratori (scarica il documento del CRQI).

-Per l’esproprio delle banche senza indennizzo e sotto controllo operaio.
-Divieto dei licenziamenti; occupazione dei luoghi di lavoro che chiudono e l’esproprio delle grandi imprese senza indennizzo e sotto controllo operaio.
-Per un immediato aumento dei salari, Lavorare meno,lavorare tutti! Salario completo per i disoccupati! Assoluta uguaglianza tra lavoratori immigrati e nativi!
-Abbasso l’imperialismo,le sue guerre e occupazioni!
-Per il potere dei lavoratori (dittatura del proletariato contrapposta alla dittatura borghese): rispondere al fallimento del capitalismo col socialismo!

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.