Di partigiano stanziale
Se ne fanno una sega i lampedusani del Nobel
e i morti ammazzati della cittadinanza italiana…
Ci vuole una bella faccia tosta per dire certe cose. Ma i nostri ministri la faccia ce l’hanno così gonfia d’ipocrisia e d’arroganza che nemmeno avvertono il minimo senso del pudore.
Se così non fosse se ne starebbero zitti o perlomeno non cercherebbero, in una così mostruosa circostanza, di propagandare il loro smisurato e miserevole ego.
Sembra impossibile che il Vice primo ministro Alfano, abbia avuto il coraggio di dire che la legge Bossi Fini non c’entra con questa strage e poi ” coup de theatre”, proporre il Nobel per la pace a Lampedusa.
Insomma loro sono morti ma i buoni siamo noi ( fermo restando il rispetto per i cittadini di Lampedusa… naturalmente )
E il suo socio di maggioranza, presidente del consiglio di amministrazione: il redivivo Letta, per non essere da meno, ha detto che le vittime :“ sono tutti cittadini italiani “ e ha ordinato una giornata di lutto nazionale.
Dei profughi in generale,quelli vivi, non ha detto nulla. Ergo , d’ora in poi, se vorranno un minimo di considerazione dovranno tornare a mollo dove non si tocca.
Poi è iniziata la liturgia delle solite menzogne: ” l’Europa ci ha abbandonati, non abbiamo le risorse per affrontare l’emergenza immigrazione, siamo in prima linea….ecc “.
Niente di più falso, i paesi del nord Europa accolgono molti più immigrati di noi e sono i paesi del terzo mondo ad ospitare oltre l’ottanta per cento dei profughi a livello planetario.
Ma la coscienza e la ragione non albergano più fra noi; sono anche loro profughe senza diritti, senza luoghi dove trovare ascolto e considerazione.
E quindi, secondo il principio: occhio non vede cuore non duole, c’è da giurarci che qualche provvedimento lo prenderà, la cosca degli entusiasti a delinquere che ci governa: i profughi li ammazzeremo prima, quando sono ancora lontani dalle nostre coste.
Del resto, in un passato non troppo lontano mica li affogavamo davanti a casa gli africani, li gasavamo direttamente nei loro paesi e dopo per farci perdonare gli insegnavamo a cuocere gli spaghetti e tante altre usanze dell’italico suolo.
Anche allora tutti tacevano, anzi gli italiani cantavano in massa :” faccetta nera”.
Solo in pochi si rendevano conto a quale disastro la classe dirigente stesse conducendo il paese e ci sono voluti fiumi di sangue perché il popolo riaprisse gli occhi,….. non del tutto però.