Legalità e ipocrisia: due facce della stessa medaglia!

di Bals

Daniele Bosio, un illustre sconosciuto fino a pochi giorni fa, è (anzi era…) l’ambasciatore italiano in Turkmenistan.

L’hanno arrestato nelle Filippine, dove si trovava in vacanza, con l’accusa di aver abusato dei minori. Secondo alcune fonti è stato trovato con questi ultimi all’interno di un appartamento, secondo altre testimonianze il fermo è avvenuto più misteriosamente all’interno di un affollato parco acquatico. Ciò che conta, però, è che la velocità con la quale sono scattate le manette è stata equivalente alla fretta con la quale il ministero degli Esteri ha scaricato il suo diplomatico.

Subito sospeso dal servizio, dopodiché è potuta scattare unanime la gogna mediatica.

La parola “pedofilia” è subito stata associata al nome di Daniele Bosio.

E che c’è di strano, si chiederà il distratto lettore?

Ottimo, penserà il grillino medio, è segno della moralità che avanza in politica grazie all’intervento riparatore dei 5 Stelle: finalmente anche chi sta in alto, se sbaglia, paga!

Eppure, negli ultimi tempi, altri due italiani hanno fatto molto parlare di sé stessi in giro per il mondo: si tratta di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Anche questi due nostri connazionali erano degli illustri sconosciuti fino al giorno prima della loro detenzione in India.

I due non si trovavano in ferie tra New Delhi e Calcutta, ma a bordo di una petroliera battente bandiera italiana, la Enrica Lexie.

Cosa che ancor più conta, indossavano una divisa, quella dei fucilieri di Marina.

Esatto, soldati dell’Esercito italiano, in missione su una nave privata, pagati quindi dai contribuenti tutti a difesa dei profitti di un pugno di petrolieri ed armatori privati. Un ottimo esempio di commistione pubblico-privato.

Insomma, riassumendo: petrolio, armi, marò…la storia si fa interessante per il capitalismo italico.

Affari privati con denari pubblici…nulla di nuovo sotto il sole, eh già.

Di diverso dal solito c’è però che questi due “eroi nazionali”, a un certo punto della traversata, scambiano due pescatori di 25 e 45 anni per due temibili pirati. Così sparano e i pescatori-pirati crepano all’istante.

Poi guarda caso l’India, che ritiene l’omicidio di due pescatori un reato punibile con l’arresto, fa…arrestare i due unici veri bucanieri della vicenda: i probabili assassini Girone e Latorre.

Da allora scoppia il putiferio: politici, giornali, benpensanti e ciarlatani esplodono all’unisono a chiedere l’immediata liberazione dei “nostri ragazzi”. Chi li vuole candidare alle europee e chi li vuole cittadini onorari, forse c’è anche chi li vuole “santi subito”.

Centinaia di amministrazioni comunali, di ogni colore politico, affiggono manifesti con le foto dei due banditi in divisa, per “sensibilizzare le coscienze” ed esigere il loro ritorno a casa.

Noi, da questa vicenda, abbiamo capito una cosa: se trasgredisci le leggi di uno stato per via di tuoi pruriti personali (come nel caso di Bosio) sono solo “cazzi tuoi”, insomma non importa chi tu sia. Puoi anche essere coperto dall’immunità diplomatica che lo Stato fa presto a scaricarti.

Se però la legalità la infrangi per difendere il supremo interesse nazionale, che tradotto significa il supremo interesse di un pugno di industriali e banchieri, allora vieni subito trasformato in divinità, sublimato in meraviglioso idolo tricolore. Tutti ti amano e nessuno può più osare dissentire…anche se hai spezzato la vita di due innocenti pescatori.

Bella storia eh?!

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