Electrolux: o vincono gli operai o vince il padrone

20160203_084203di Falaghiste

Ieri i lavoratori del gruppo Electrolux hanno scioperato per una o due ore nel contesto delle mobilitazioni contro l’esclusione di un operaio dello stabilimento di Forlì che, secondo l’azienda, non sarebbe più in condizione di svolgere il proprio lavoro.

Ora si trova sospeso senza stipendio e, se l’azienda non cambierà idea, entro cinque giorni avrà luogo il licenziamento sulla base di una legge risalente agli anni Sessanta.

Attualmente, nei vari stabilimenti Electrolux, gli operai con qualche limitazione fisica (in gran parte a causa del logoramento sul lavoro) e ancora lontani dalla pensione sono numerosi; è perciò è evidente che l’azienda vuole liberarsi di loro.

Per questo si tratta di un problema che riguarda tutti: se il suddetto lavoratore non verrà reintegrato, come chiedono i sindacati, ogni lavoratore non in perfette condizioni psico-fisiche rischierà il licenziamento.

Il colpo sferrato dall’azienda è strategicamente risolutivo per la massimizzazione del profitto e riguarda diversi aspetti.

Primo: ridurre il personale in vista di un’ulteriore automazione del processo di montaggio.

Secondo: aumentare la produttività dei singoli lavoratori in previsione di una crescita dei ritmi di lavoro (gia annunciata), che richiederà perfette condizioni fisiche.

Terzo: al momento del bisogno  sostituire i lavoratori “logorati” con altri più giovani e con condizioni contrattuali (Jobs Act) estremamente favorevoli per l’azienda.

Per il momento i sindacati non intendono cedere nella richiesta di reintegro del lavoratore: ma che accadrà se l’azienda proporrà al lavoratore una buonauscita?

Se accetterà, l’azienda non si sentirà forse autorizzata ad aprire il contenzioso con gli altri lavoratori, più o meno nelle sue stesse condizioni fisiche?

Se invece verrà reintegrato, il sindacato e gli altri lavoratori saranno in grado di proteggerlo da un eventuale e probabile “mobbing”.

Alla fine sarà sempre una questione di forza fra i lavoratori e i padroni per il controllo dei mezzi di produzione.

Una lotta di classe che, allo stato attuale dei rapporti di produzione, non permette  alcuna mediazione: o vincono gli operai o vince il padrone.

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