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Orgogliosamente in piazza con falce e martello, contro i fascismi vecchi e nuovi

Apprendiamo con “stupore” della polemica innescata dal capogruppo di Forza Italia Ragni, scandalizzato dalla presenza in piazza di alcuni esponenti del Partito Comunista dei Lavoratori con le proprie bandiere.
La festa della Liberazione, con buona pace di Ragni e di tutti coloro che vorrebbero riscrivere la storia, non è una sagra di paese né una vuota occasione istituzionale, è una festa intrinsecamente politica, che commemora i partigiani caduti nella lotta contro il nazifascismo, molti dei quali proprio comunisti. Pertanto, aggrediti e aggressori, oppressi e oppressori, partigiani e fascisti non sono e non potranno mai essere sullo stesso piano. Da sempre le bandiere di partito sono presenti a questa ricorrenza, (noi eravamo presenti a Forlì, Cesena e Rimini, insieme alle bandiere di vari soggetti politici…), o perlomeno le bandiere di quei partiti che non si vergognano di proclamare il proprio antifascismo.

Vietare le bandiere con i simboli sotto cui hanno combattuto gli stessi partigiani, in una manifestazione autorizzata per di più, è una proposta inquietante che dovrebbe fare indignare chiunque conosca il significato della Resistenza e della Liberazione.

È altrettanto inquietante che Ragni prenda invece le difese degli autodichiaratisi “fascisti del terzo millennio” di Casa Pound, alleati con il partito xenofobo di Salvini, giustamente e pacificamente contestati in occasione di un’assemblea “pubblica”.

Il clima che si respira nella nostra e in altre città è effettivamente preoccupante: nonostante si siano rese protagoniste di pestaggi e aggressioni (come a Cremona), le organizzazioni neofasciste stanno conquistando spazi di agibilità davvero preoccupanti. Siamo ancora più convinti che i valori dell’antifascismo e della Resistenza siano da tenere vivi tutti i giorni: davanti ai neofascismi che alzano la testa, davanti a istituzioni occupate a smantellare le conquiste dei lavoratori, davanti a forze politiche che esultano alla morte dei migranti, ci troverete in piazza ogni 25 aprile. E ogni altro giorno del calendario. Ora e sempre Resistenza.

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