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Stalin chi???

di Leo

Tratto dal libro “Stalin” di Leon Trotsky

Congresso di Londra del Maggio 1907

Presenti 302 delegati con voto deliberativo e 50 delegati con voto consultivo.

Ogni delegato veniva eletto con 500 voti. Erano presenti quindi 90 bolscevichi e 85 menscevichi. Non erano presenti delegati del Caucaso e quindi Koba (pseudonimo di Stalin, nome di un leggendario guerriero georgiano) era delegato con voto consultivo.

Lenin voleva ammettere anche questi 4 delegati (tra cui anche Koba) al voto deliberativo. Alla proposta Martov disse: “Mi spieghi chi sono queste persone, a cui si vuol dare il voto consultivo !”

Lenin rispose “ A dire il vero, non lo so neanche io…”.

Quindi nel 1907 Stalin era completamente sconosciuto dalla maggioranza dei delegati. La proposta dell’ammissione dei 4 delegati fu approvata con un gran numero di astensioni.

Alla fine di una delle ultime riunioni, prese parola un giovane delegato. Il delegati continuarono ad uscire. Il flusso si arrestò, perché il discorso del giovane delegato di Pietroburgo ( 25 anni ) Zinoviev , aveva impressionato l’assemblea.  Divenne così un membro del comitato centrale.

Gaudurin , nel 1931 ( in pieno stalinismo ) , scriveva sul congresso del 1907 che “ Negli intervalli ci si assiepava attorno al membro del partito…” non fa mai il nome di Stalin …

In ogni caso la storia della rivoluzione d’ottobre è stata falsificata nell’URSS da storici stalinisti, sotto l’autorità “persuasiva” del Baffone, facendolo passare come un rivoluzionario influente della prima ora. Questi atti del congresso, come anche l’assenza di Stalin nei punti chiave dell’organizzazione sin dai primi anni dei moti rivoluzionari, rivelano le bugie staliniste.

Va dato atto però che tante donne ed uomini dell’ex impero zarista, proletari e contadini ( tra cui anche Lenin, Trotzky ) hanno lottato ( tantissimi pagando con la vita) affinché si potesse realizzare il potere sovietico.

Il problema non è solo smascherare le falsità dello stalinismo ( anche nel campo di revisione del marxismo affondando quindi l’internazionalismo a favore del “Socialismo in un solo paese”), che è all’ origine delle attuali repulsioni verso il simbolo della “Falce e Martello”  e  del Comunismo. Altrettanto importante è prendere atto del fatto che non sono i leader che portano avanti le lotte, ma l’impegno cosciente e giornaliero, senza remore, di una grande maggioranza della popolazione. In tal senso le parole di Lenin in un discorso sul capitalismo sono piacevolmente attuali: “…I lavoratori ed i contadini devono e dovranno dimostrare che possono correttamente distribuire lavoro, stabilire una devota disciplina e garantire la fedeltà nel lavorare per il bene comune, e possono farlo per proprio conto, senza proprietari terrieri e senza il capitalismo. Lavoro, disciplina ed entusiasmo nel lavoro , lo spirito di sacrificio e la stretta alleanza fra lavoratori , è ciò che può salvare la classe lavoratrice dall’oppressione dei proprietari terrieri e del capitalismo per sempre.”.

Al capitalismo e alla dittatura della borghesia, un sistema economico e sociale basato solo sullo sfruttamento della natura e dell’uomo, i lavoratori possono e devono contrapporre la Repubblica dei Lavoratori, dove governi la stragrande maggioranza della popolazione per la salvaguardia degli interessi di tutti , contro lo sfruttamento e per il comunismo.

Sarà necessaria una mobilitazione della classe lavoratrice affinché prenda vita una Rivoluzione Sociale, l’unica Rivoluzione che può cambiare le cose.

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