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Il PRC allo sbando

Il PRC è un partito allo sbando.

Il divario tra le sue rivendicazioni ufficiali di “autonomia” e la sua politica reale è ormai grottesco.

A Venezia partecipa con tanto di assessore alla giunta comunale Orsoni travolta dalle mazzette del Mose. In Liguria partecipa alla giunta regionale Burlando, impegnata nella chiusura di ospedali e scossa dallo scandalo Carige. A Livorno partecipa a un blocco (“Buongiorno Livorno”) che sostiene il Movimento reazionario a 5 Stelle al ballottaggio contro il centrosinistra. Ad Arezzo (con la sua Federazione provinciale), è giunta a dare indicazione di voto per un candidato sindaco di centrodestra- comprensivo di Casa Pound (!) – nell’importante comune di Castiglion Fiorentino… pur di opporsi al candidato del PCL (che, per inciso, ha preso il 17,26% dei voti).

Cosa accomuna scelte così apparentemente contrastanti fra loro (e nell’ultimo caso certo estrema e pazzesca)? Il richiamo irresistibile della subordinazione al bipolarismo. La logica della scelta tra le diverse offerte del mercato politico della società borghese. Dal blocco subalterno col PD degli affari, che in tanta parte del territorio resta la via maestra, a scelte inedite fuori spartito come il sostegno livornese a Grillo (proprio nel momento delle sue grida contro la “peste rossa” e dell’abbraccio a Farage): l’essenziale è, in ogni caso, partecipare alla “politica” ( borghese) come gioco di società, dentro le regole del suo gioco. Scegliendo di volta in volta a che albero impiccare le ragioni del lavoro. E cercando di sopravvivere ai propri disastri.

Altro che Rifondazione..”comunista”!

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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