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” Sinistra anticapitalista” ancora una prospettiva politica fallimentare

Da qualche tempo, la notizia già era presente nell’aria nell’arcipelago dell’estrema sinistra, Sinistra Critica si è divisa in due correnti : La fine dell’avventura di sinistracritica.org (che ha visto da novembre 2012 aoggi una media di piu di 20.000 visite mensili) coincide in realtà con l’epilogo di una ben più complessa e coinvolgente avventura, quella dell’organizzazione politica Sinistra Critica………


Le motivazioni della scissione di Sinistra Critica sono dovute alle profonde divergenze strategiche. Una tendenza che da adesso si chiama Solidarietà Internazionale ha scelto la linea di internità profonda ai movimenti, raggiungendo in questo ambito politico le schegge dell’autonomia operaia. L’altra tendenza, denominata Sinistra Anticapitalista, invece rispolvera (se mai l’avesse abbandonata) la vecchia politica “pablista”1. Nell’ultimo comunicato di Sinistra Critica si legge :” Si tratta dell’organizzazione che ha raccolto, dopo l’espulsione-uscita dal Partito della Rifondazione comunista, le compagne e i compagni che in quel partito si erano battuti contro la sua involuzione “governista”, contro la svendita di buona parte dei suoi valori fondativi, a partire da quello dell’opposizione alla guerra “senza se e senza ma”. 

La vicenda dell’espulsione dal PRC del senatore Franco Turigliatto, perché si era rifiutato di sostenere una mozione del governo Prodi che definiva ipocritamente “missione di pace” la spedizione italiana in Afghanistan, è stato l’atto conclusivo di una lunga battaglia interna a quel partito, che da allora in poi è diventata una battaglia anche all’esterno, una battaglia che già allora voleva tentare di arginare la deriva autodistruttiva della sinistra. La deriva che l’ha portata alla sua semisparizione attuale. 
Prima di tutto, per igiene politica, va ricordato che il compagno Turigliatto, al contrario di quanto viene scritto nell’ultimo testo di Sinistra Critica, ha svolto una politica conforme, in maniere intermittente, alla svolta governista del PRC . Fino alla fine (2006/8) ha sostenuto lo stesso governo con ben 23 fiduce tra cui il voto al primo rifinanziamento delle missioni militari. Dunque oggi come allora siamo di fronte ad un abbaglio politico: nessuna opposizione netta al governo Prodi è stata fatta da parte di Turigliatto . 
Ma andiamo avanti, perchè Sinistra Critica di allora sostenne il governo Prodi? 
La risposta è semplice: questa organizzazione ha un metodo sbagliato che viene da molto lontano. 
Alla fine degli anni 40, con l’ascesa di Pablo tra le file del movimento trotskysta, la Quarta Internazionale definiva centrista la politica della Jugoslavia di Tito e definiva lo stato Jugoslavo come stato operaio (senza deformazioni burocratiche).

Questa scelta non solo portò all’esplosione della Quarta Internazionale, ma veicolò tra i maggiori dirigenti trotskysti di allora, tra cui Maitan, padre politico di Turigliatto, la politica dell’opportunismo. 
Nel 1951 Pablo divenne segretario della Quarta Internazionale e i “trotskysti” iniziarono a cedere al movimento stalinista. Pablo era convinto che la situazione economica, sociale e politica mondiale avrebbe presto portato verso una nuova guerra mondiale e che le organizzazioni staliniste, sotto pressione delle masse, avrebbero assunto una posizione rivoluzionaria. Questo portò, in modo antileninista, alla rinuncia da parte dei militanti della Quarta alla costruzione di partiti comunisti rivoluzionari indipendenti e li obbligò a svolgere il ruolo di “consiglieri di sinistra” alle dirigenze staliniste : il cosiddetto entrismo sui generis (l’entrismo nelle organizzazioni centriste o riformiste, come teorizzato da Lenin e da Trotsky, per loro non era più tattico ma diveniva strategico all’infinito). 
Gli esempi dell’inclinazione opportunista dei dirigenti della Quarta Internazionale sono moltissi: da Tito, Bevan, Mao, Nasser, Ben Bellà per non parlare di Posadas o LLSP 2 . Questo denota la non volontà di costruire, come vorrebbe la tradizione leninista, un partito indipendente rivoluzionario basato sul trotskysmo conseguente. 
In Italia i GCR 3 poi LCR 4 percorsero lo stesso sentiero della loro organizzazione internazionale. 
Nel 1968 il i GCR embrione della futura Sinistra Anticapitalisa fece una compagna politica a sostegno del gruppo del “Manifesto” che decise allora di presentarsi alle elezioni. Glissando sul risultato elettorale, poco importante, i CGR non fecero nessun distinguo politico all’interno del gruppo del Manifesto, non fecero nessuna critica all’ascendente politico del Manfesto (Maoisti)… Insomma si adattarono agli eventi, politica che da sempre ha caratterizzato questa organizzazione. 
In seguito la Quarta Internazionale in Italia, o meglio il suo gruppo dirigente maggioritario, ebbe delle minoranze coerenti come quella della T.L. guidata da Grisolia e Ferrando ora fondatori del PCL e quella di R. Massari T.M.R., mentre la maggioranza continuò in modo lineare a tirare la giacca ad altri dirigenti esterni al movimento trotskysta , come ad esempio Ingrao, con la speranza che essi costruissero per loro il partito rivoluzionario. Negli anni 80 Turigliatto sostenne dall’esterno DP sino al 1989 anno in cui entrò integralmente a farne parte (quindi non si oppose ad un’organizzazione centrista). 
Nel 1991 il gruppo di Turigliatto entra nel PRC e dal 1998 entra a far parte della maggioranza bertinottiana di partito. La folgorazione nei confronti di Bertinotti fu forte: finalmente Turigliatto e Maitan avevo trovato chi incarnava le proprie volontà. Costruire un partito rivoluzionario tramite l’aggregazioni senza prinicipi. Nel 2002 a celebrare questo idillio ci pensa Turigliatto con un testo scritto su Bandiera Rossa (organo di stampa della corrente di Turigliatto) intitolato La svolta necessaria del V congresso (PRC) :” questo rilancio di Rifondazione e la ricerca di un nuovo paradigma rivoluzionario apre scenari inediti e nuove possibilità al partito sia in Italia che in Europa; si tratta di una scelta necessaria e obbligata, senza la quale il partito navigherebbe a vista entro un orizzonte riformista che la condurre a un inevitabile declino, quello vissuto dalla maggior parte dei partiti comunisti europei.” 

Niente di più profetico… Rifondazione è implosa proprio grazie alla politica tanto agognata da Turigliatto il quale ne è stato protoganista e vittima. Non esistono scorciatoie per costruire partiti rivoluzionari, per farlo bisogna avere pazienza e idee chiare, aggettivi che mancano al gruppo dirigente di Sinistra Anticapitalista.
Oggi di fronte all’ennismo scivolone Sinistra Anticapitalista ha trovato il suo nuovo Ingrao o se vogliamo Bertinotti: Giorgio Cremaschi. Sinistra Anticapitalista a mo’ di mantra politico si muove sugli stessi passi che sin’ora hanno portato solo sconfitte: costruire un partito rivoluzionario con chi ha un’esperienza politica fuori dai paradigmi rivoluzionari. L’esperienza di Ross@ diretta da G. Cremaschi è la sommatoria di neo stalinisti, revisionisti del trotskysmo e singoli insofferenti. Questa esperienza non può essere l’alternativa di classe alla tragedia sociale che stiamo vivendo. Mettere insieme lo “chavismo”, la rivoluzione a tappe con la la rivoluzione permamente è una cosa senza senso.
 Per questo ci rivolgiamo alla base dei e delle compagn@ di Sinistra Anticapitalista affinchè scelagano di costruire con noi il PCL, l’unica vera chance per la lotta di classe. 

1: Michel Raptis, pseudonimo Pablo, fu agli inizi degli anni 50 segretario della Quarta, fu anche teorico della tattica di entrismo sui generis 
2: LLSP Partito trotskista di Cylon che subì, nel corso degli anni, una degenerazione verso destra sostenendo governi borghesi. 
3: GCR : Gruppi Comunisti Rivoluzionari, organizzazione trotskysta che praticava l’entrismo nel PCI 
4: Lega Comunista Rivoluzionaria : nome dell’organizzazione trotskysta dopo la fine del periodo entrista nel PCI

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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