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Liberiamo Predappio dalla melma neofascista

Falaghiste – La permanenza di un movimento antifascista organizzato nel territorio forlivese che funzioni veramente sta diventando un’urgenza che va oltre una normale situazione in cui la destra è socialmente egemone, perchè qui c’è il luogo più simbolico del fascismo: Predappio.
Inutile ripetere che il paese è in mano a delle squadracce neo-fasciste in ogni occasione e in ogni ricorrenza, ma che questo accada il 25 aprile è davvero insopportabile.
Oggi Predappio (25 aprile n.d.r) era letteralmente invasa e la cosa peggiore è che le istituzioni della cosidetta Repubblica se ne fregano altamente.
L’Anpi e i rappresentanti dei cittadini hanno toccato il fondo celebrando la Liberazione nascosti dietro il Comune, per non arrecare disturbo ai nostalgici.

Si sono persino registrati momenti di tensione. Il barista della ex-“casa del popolo” ha invitato (maleducatamente) un compagno (cittadino predappiese), che si era portato da casa la bandiera rossa, ad andarsene mentre il locale si stava riempendo di fascisti .
Poi i carabinieri, dal canto loro, hanno fatto la stessa cosa adducendogli motivazioni di ordine pubblico.

Inutile commentare la situazione, qui emerge un’incapacità politica grave dell’antifascismo locale.
Che le istituzioni e i partiti di governo in testa il PD se ne freghino altamente è cosa nota.
Che i partiti borghesi non sono mai stati veramente antifascisti, anzi che hanno ampiamente sponsorizzato la violenza nera in funzione antioperaia lo si sa da sempre; ma che l’ antifascismo militante locale che ha in più occasioni dimostrato di saper mobilitare numerosi compagni, finisca per lasciare Predappio in mano ai fascisti richiede un’urgente riflessione politica.

L’anno scorso sembrava che finalmente si cominciasse ad affrontare il problema di Predappio in modo serio; fu organizzata una riunione nella casa del popolo di Predappio del comitato antifascista che fu molto partecipata, ma che soprattutto, fu un evento che rimase all’attenzione pubblica per molti giorni.
Poi più nulla, eppure persino l’Anpi provinciale si era quasi convinta a fare qualcosa.
Persino qualche contatto locale era stato stabilito, ma bisognava continuare, invece, eccoci ancora al punto di partenza ….anzi peggio.
A questo punto se non si vuole mollare è necessario ripartire dall’anno scorso e ristabilire i contatti perduti, ma la cosa fondamentale è rendersi pienamente conto che la lotta antifascista nella nostra provincia deve avere come centro la “situazione di Predappio”, ed è da lì che può partire un’azione antifascista incisiva.
Per l’importanza politico-culturale e l’attenzione mediatica che una strategia politica antifascista centrata su Predappio potrebbe rappresentare, anche a livello nazionale, gli antifascisti hanno il dovere di riprovarci ancora.

Leggi anche: Antifascisti perché coerentemente anticapitalisti

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Una risposta

  1. Anonimo ha detto:

    mi chiedo se fanno più danni i fascisti a predappio opp i commercianti…abusivi i lava vetri ai semafori,e per non inferire oltre mi chiedo se non sia invidia per non avere in italia la salma di quel sant'uomo di stalin

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