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E ora? Fare come in Tunisia!

16 ottobre, 14 dicembre, 27 gennaio la piazza ha sfiduciato tutti i governi del capitale: la classe operaia deve governare.

Da Bologna Lo sciopero indetto dalla Fiom e dal sindacalismo di classe è partito da Porta Saragozza, mentre da Piazza Verdi gli studenti medi ed universitari hanno avviato la loro giornata di lotta.
Spezzoni divisi, ma un’unica prospettiva: paralizzare la città e piegare il padronato. Giovani studenti e precari, al fianco dei metalmeccanci sono stati uniti nella lotta contro il padronato, uniti persino da una sola parola d’ordine: sciopero generale!
In piazza maggiore si è respirata aria di rabbia di classe e per questo la pavidità della Camusso e della CGIL non hanno convito.
Mentre dal palco si parlava di investimenti e “attrazione di capitali”, la nostra certezza è che bisogna rompere le regole del gioco del capitale.
E’ giunta l’ora di porre all’ordine del giorno il tema del potere.
Uno striscione sintetizzava: «Cartagine è caduta, Roma è sulla scia, facciamo in Italia come in Tunisia», per quanto ci riguarda cercheremo di essere all’altezza della situazione storica.
Breve report dalla sezione di Forlì-Cesena

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