• Senza categoria

Accordo Electrolux: un’altra truffa contro i lavoratori

Nel comunicato FIM-FIOM-UILM quest’accordo viene proposto come il migliore possibile, addirittura vi si legge che esso è stato possibile grazie agli scioperi e alle mobilitazioni dei lavoratori durante la contrattazione. I sindacati dichiarano inoltre che esso è coerente con il mandato ricevuto dai lavoratori , invitandoli ad approvarlo nelle assemblee che si svolgeranno martedì otto giugno. Niente di nuovo la solita ” pappa ” già condita di nulla (per i lavoratori) e chiaramente preparata sottobanco (da sindacati e azienda) fin dall’inizio; quando l’azienda annunciava i 300 esuberi. Nell’accordo si prevedono incentivi all'”esodo” (dimissioni), utilizzo di cassa integrazione straordinaria e a rotazione, che nell’arco di due anni porteranno ad una riduzione del personale di 280 lavoratori.
Inoltre aumenterà e il numero dei pezzi da produrre i quattro linee di montaggio.

E’ una truffa; 280 posti in meno, più lavoro e meno salario
fatta salva una piccola minoranza, a rimetterci saranno esclusivamente i lavoratori.

La cosa più grave è che i sindacati non si sono minimamente preoccupati di contestare gli esuberi ma solo di cogestirli con l’azienda contravvenendo all’esigenza primaria di questo momento di crisi: tutelare i salari e i livelli occupazionali sia nel territorio che nell’azienda stessa.
Un’azienda che vuole continuare a fare profitto come prima sulla pelle dei lavoratori. Un profitto che aumenterà anche grazie ai nuovi incentivi sulla rottamazione varati dal governo e pagati indirettamente dai lavoratori stessi che sono gli unici a non evadere le tasse.

Anche la cassa integrazione che viene erogata dall’INPS saranno gli stessi lavoratori a pagarla e questo peserà sulle pensioni future. Inoltre essa non copre interamente il salario per cui i lavoratori guadagneranno meno. Non solo, il salario calerà ancora perché di fronte all’aumento di produttività rimarrà invariato e nessuna garanzia per i livelli futuri di occupazione.

E’ ridicolo affermare che questo accordo è il frutto della lotta dei lavoratori perché le ore di sciopero sono state pochissime e in effetti se ne vedono i risultati. Questo significa che l’azienda ha ottenuto tutto ciò che voleva.

Altro che unità nazionale fra sfruttati e sfruttatori di fronte alla “crisi comune” . Basta negoziare gli inevitabili sacrifici come fanno le burocrazie sindacali. Nessun lavoratore deve pagare la crisi del capitalismo. Solo la lotta paga altrimenti domani sarà peggio; all’avidità dei padroni non c’è limite. Questo accordo era l’unico possibile? Balle!

Bocciare l’accordo e costringere l’azienda ad una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario è l’unica alternativa ad un’altra sconfitta della classe lavoratrice. E’ da questa rivendicazione immediata che deve partire la controffensiva.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.