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Gli studenti sono dei guerriglieri

NEO-SCHMITTIANI AL GOVERNO: STATO D’EMERGENZA, SOSPENSIONE DEL DIRITTO, SOSTITUITO DAL DIRITTO D’INTERVENTO. SIAMO AL DECISIONISMO E AL “DIRITTO DI POLIZIA”.
Prima: Brunetta dichiara: Gli studenti dell’Onda sono dei “guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri.

Dopo: Gli studenti subiscono la repressione.

Pubblichiamo il comunicato della Sapienza in Onda in risposta a Brunetta

Dopo le cariche brutali di ieri nei confronti degli studenti e dei precari della Sapienza, dopo che per un giorno la Sapienza è stata trasformata in un fortino in stato di assedio, oggi il governo ha ufficialmente preso parola attraverso il Ministro Brunetta, uno dei principali artefici dell’attacco ai precari e all’amministrazione pubblica. Gli studenti, che ieri hanno legittimamente espresso il proprio diritto a manifestare per le strade della città, sono stati paragonati a dei guerriglieri, il Ministro ha poi aggiunto.”come tali saranno trattati”. Forse ci sarebbe da sorridere di fronte a queste dichiarazioni, espresse con un linguaggio militare, se lo scenario non fosse drammaticamente serio. Ci chiediamo e chiediamo al Ministro Brunetta di esplicitare, a questo punto, in cosa consisterà questo trattamento verso i “guerriglieri”: fucilazioni forse, verso chi dissente? Queste dichiarazioni confermano la politica del governo nella gestione della crisi economica: i problemi reali vengono affrontati attraverso misure repressive. Stiamo assistendo ad una progressiva riduzione della democrazia e degli spazi del dissenso: anche il protocollo sulle manifestazioni, che in teoria, avrebbe dovuto regolamentare la mobilità a Roma durante i cortei, viene applicato, di fatto, attraverso la brutalità delle forze di polizia. Il protocollo inoltre, ha valore legale, solo tra le parti contraenti, ma noi, come Onda non ci ricordiamo di averlo mai firmato, né pensiamo di volerlo firmare in futuro.

Alle dichiarazioni di Brunetta, fanno seguito, quelle del sindaco Alemanno e del Rettore della Sapienza, Frati: il primo ci ha definito criminali, il secondo si è allineato al governo del paese e della città, affermando che gli studenti non erano autorizzati a manifestare. Crediamo che il problema non sia un’autorizzazione, che tra l’altro, non abbiamo mai richiesto durante le mobilitazioni dell’autunno, ma la volontà politica, espressa attraverso delle barriere fisiche, di impedire il dissenso in un contesto di crisi.

Proprio al Rettore Frati vorremmo porre alcuni quesiti: di cosa discuteva animatamente ieri con i celerini, visti che il Corriere della Sera, lo ha ritratto vicino alle forze dell’ordine in assetto antisommossa? In secondo luogo cosa significa che chi manifesta senza autorizzazione, va trattato come chi attraversa con il semaforo rosso? Che gli studenti che liberamente vogliono manifestare vanno repressi, calpestati, picchiati? O che nel caso in cui si fanno male, a causa della violenza delle forze dell’ordine, se ne devono assumere le responsabilità?

Il governo del paese e della città, con il Rettore Frati in accordo, stanno provando a definire un terreno brutale di normalizzazione. Ma tutto ciò non ci fa paura. Il movimento dell’Onda è anche un movimento contro il Governo della Paura. Quello di ieri è stato solo l’inizio, l’Onda tornerà a travolgere il paese. Il 28 scenderemo in piazza per contestare il vertice del G14 sul lavoro e gli ammortizzatori sociali e per portare con radicalità quali sono le nostre idee sul welfare e sulla gestione della crisi. Il 26 lanciamo inoltre una grande assemblea pubblica sul tema LIBERTA’ DI MOVIMENTO, per ribadire la nostra contrarietà all’attacco al diritto di sciopero e per chiedere ai sindacati di stralciare il protocollo sui cortei. Infine, in risposta a Frati che vuole chiudere non solo i luoghi del dissenso, ma anche quelli di aggregazione, che hanno generato l’Onda, stiamo aprendo un grande percorso di mobilitazione per riprenderci gli spazi e la città universitaria tutta.

Possiamo dire, di nuovo, che questo è solo l’inizio…

La Sapienza in Onda.

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Una risposta

  1. commandant diable ha detto:

    piena solidarietà ai compagni della sapienza, dura condanna ai mandanti della repressione. tra non molto però le forze di polizia si uniranno ai cortei di studenti e lavoratori, e quei quattro vecchi saranno soli dentro a quel palazzo. tutto l’oro che hanno rubato non basterà a proteggerli dalla giustizia.non capiscono che stanno creando dei martiri.non capiscono che possono far manganellare una persona, ma un’idea non sente il dolore.

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